“L’anno dei tre Papi”. È il titolo del ventunesimo convegno annuale dell’Associazione Maria Santissima della Civita in programma nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Itri domenica 8 luglio, il giorno dell’ostensione del quadro della Madonna della Civita in piazza Incoronazione. Una storia che, pur avvenuta 40 anni fa, ha sempre affascinato ed interessato milioni di cristiani, non credenti, diversamente credenti e che il giornalista Orazio La Rocca, vaticanista di Panorama e del Gruppo Espresso, racconta nel suo nuovo libro “L’anno dei tre papi” (edizioni San Paolo) che l’autore ha dedicato al fratello Vito La Rocca, scultore e Maestro d’arte recentemente scomparso. Al Convegno dell’8 luglio, organizzato da Amedeo Masella, responsabile stampa e consigliere delegato dell’Associazione Maria Santissima della Civita, interverranno tre relatori, il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, e due tra i più importanti giornalisti-scrittori specializzati in informazione religiosa e vaticana, il teologo Gianni Gennari e il decano dei vaticanisti Gian Franco Svidercoschi, coordinati da Orazio La Rocca. I lavori inizieranno con i saluti del parroco don Guerino Piccione e del sindaco Antonio Fargiorgio. Tra le righe, e al di là delle vicende che vivono i personaggi principali, i tre papi, nel libro – che l’autore avrà l’onore di portare a papa Francesco che lo riceverà in udienza il primo agosto prossimo – sostanzialmente lo scrittore cerca di mettere in risalto come è possibile uscire indenne da una improvvisa tragedia, avere la forza di risollevarsi e riprendere a camminare. Semplificazioni a parte, è quanto la Chiesa cattolica vive nel 1978, quando al suo vertice la Navicella di Pietro colpita al cuore per ben due volte nel breve giro di 53 giorni – con le morti di Paolo VI e di Giovanni Paolo I -, sembra traballare paurosamente sotto i colpi di un destino avverso che, per di più, vede ascendere al Soglio un papa non italiano, il polacco Giovanni Paolo II, dopo oltre 4 secoli e mezzo, con tutte le incognite legate ad una “novità” a cui onestamente nessuno era preparato. Il 1978, dunque, passa alla storia come l’anno in cui tre pontefici tra gioie e dolori, sorprese e interrogativi cambiano il volto della Chiesa aprendola al mondo sulle spinte innovatrici del Concilio Vaticano II ed avviandola verso il terzo Millennio. Succede quando dopo la morte di Paolo VI (Giovanni Battista Montini) avvenuta il 6 agosto vengono eletti il 26 agosto Giovanni Paolo I (Albino Luciani) che muore dopo 33 giorni, e il 16 ottobre Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla), il primo papa di un Paese dell’Est a regime comunista. In occasione del quarantesimo anniversario di quegli eventi, li racconto nel libro si snoda come una sorta di cronaca in diretta, con le testimonianze dei protagonisti di allora, che come se il tempo si fosse fermato rivelano aspetti umani inediti e di alto profilo emozionale, a partire dal cardinale Stanislao Dziwisz, storico segretario di papa Wojtyla, del segretario di Luciani, don Diego Lorenzi, e dell’allora giovane cardinale Joseph Ratzinger. Nella presentazione introduttiva del volume l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione, scrive tra l’altro che “il libro di Orazio La Rocca è stato pensato come un reportage giornalistico che narra uno spaccato di vita nella maniera più fedele possibile. Le pagine scorrono veloci come un album di fotografie dove i ricordi si assommano e la mente, tentata dall’oblia, torna vigile e attenta”.
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