L’Ariston di Gaeta mette in scena “la Locandiera”

di Valeria Ruffino

<<Fra tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire essere questa la più morale, la più utile, la più istruttiva.>>

Così definisce Carlo Goldoni la sua commedia di maggior successo: “La Locandiera”.

Messa in scena, per la prima volta, al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26

dicembre 1752 e oggi 8 Febbraio riprodotta nella sala principale del teatro Ariston di Gaeta, alla cui visione vi hanno assistito diverse scuole del promontorio tra cui il liceo “Cicerone-Pollione”, l’IPSSAR Angelo Celletti, il liceo scientifico di Gaeta…

La compagnia incaricata di portare sul palco un pò di quell’ atmosfera tipica settecentesca è stata la F.A.P. Sipario di Roma guidata dal regista Pier Senarica.

La trama della commedia verte attorno al personaggio della locandiera Mirandolina, che, aiutata dal cameriere Fabrizio,suo promesso sposo, si trova a doversi difendere dalle proposte amorose dei clienti dell’albergo da loro gestito nei pressi di Firenze.

I quattro protagonisti maschili della commedia sono la stereotipizzazione di diversi tipi di uomini: c’è il Conte ricco, spavaldo e sicuro di sé; il Marchese timido, impacciato, che si accontenta a stare accanto all’amata senza pretendere nulla in cambio; il servo Fabrizio, fedele confidente, amante dichiarato e paziente e per finire il Cavaliere, pronto a pensar male di qualsiasi gesto provenga da una donna. Al centro delle vicende c’è sempre la furba intelligenza di Mirandolina, che sa far prosperare la sua attività commerciale e mettere alle strette i suoi numerosi pretendenti.

La regia di Pier Senarica mostra attinenza al testo originale, lo rispetta e non prova a snaturarlo.

Gli attori in scena sono bravi, nel senso più puro del termine, con una recitazione pulita e fresca, pronti a far divertire il numeroso pubblico.

Una messa in scena meritevole di tanti ringraziamenti, capace di far rivivere spaccati di vita quotidiana di una società che, per noi oggi, risulta un pò “fuori moda”.

Nel complesso una rappresentazione che andrebbe rivista e amata.

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