Il giorno 16 ottobre 2018 l’Assemblea contro il pontile petroli nel Golfo di Gaeta ha incontrato il sindaco di Formia Paola Villa per porre alla sua attenzione le questioni relative al rinnovo della concessione Eni per l’utilizzo del pontile a Gaeta e l’impatto che il nuovo impianto avrebbe sulla città di Formia e sul Golfo in generale, senza, per altro, risolvere le problematiche che la struttura pone in termini ambientali e di sicurezza dei cittadini.
L’Assemblea ha espresso alla sindaca i punti che destano maggior preoccupazione per il possibile rinnovo della concessione ENI, in primis il fatto che la questione relativa al pontile petroli e all’ampliamento e spostamento dello stesso verso la spiaggia di Vindicio avrebbe un impatto devastante per l’economia della città di Formia.
Prima di tutto sull’indotto turistico legato al mare, ma anche sul circuito sportivo velico, il nuovo pontile così come progettato, infatti, taglierebbe completamente il campo di gara per regate ed altre competizioni che attualmente si svolgono in zona.
La nuova struttura, inoltre, supporterebbe un maggior numero di petroliere e di maggiori dimensioni rispetto a quelle che attualmente attraccano nel Golfo di Gaeta, moltiplicando le occasioni di incidente.
Il deposito idrocarburi dell’ENI a Gaeta è uno dei due siti industriali della provincia di Latina in cui, in caso di incidente, i piani di emergenza prevedono l’evacuazione immediata delle prime fasce d’impatto.
Ciò a dimostrazione della potenza devastante di un incidente in cui siano implicate sostanze facilmente infiammabili come gli idrocarburi trasportati dalle petroliere.
La salute dell’ecosistema delle acque del Golfo di Gaeta, inoltre, è già gravata da attività altamente impattanti quali l’itticoltura che vi si pratica in barba alla Direttiva Regionale e ai relativi decreti attuativi che istituiscono l’area sensibile nel Golfo e che dovrebbero trovare vera applicazione attraverso un impegno fattivo della Regione Lazio.
Lo spostamento del pontile all’interno dell’area portuale, così come progettata nella richiesta di rinnovo della concessione da parte di ENI, non è una soluzione soddisfacente perché oltre a non risolvere i problemi ambientali e di sicurezza, graverebbe sulle casse pubbliche. Cioè, in ultima analisi, sarebbero i cittadini a pagare.
Sembrerebbe, inoltre, che la situazione statica del pontile che attualmente insiste nella zona di Porto Salvo a Gaeta non sarebbe così solida. Alcuni cittadini, infatti, hanno inviato segnalazioni all’Assemblea esprimendo preoccupazione in questo senso.
In ultimo è da tener presente che il petrolio scaricato a Gaeta è in larga parte inviato tramite un oleodotto a Pomezia, tale oleodotto è già stato teatro di incidenti che hanno provocato la fuoriuscita del greggio e la contaminazione di campi in cui erano presenti falde acquifere non troppo profonde.
Dato questo quadro l’Assemblea ha chiesto alla sindaca di fare quanto in suo potere per portare la questione pontile in giunta e in consiglio e di attivarsi per coinvolgere anche altri comuni di zona nell’ottica di una politica comprensoriale su temi che, come questo, hanno effetti che ricadono su zone più ampie dei confini amministrativi di ciascuna città.
La sindaca di Formia si è dimostrata disponibile ed informata sul problema, si è impegnata ad accogliere le richieste poste dall’Assemblea e ha informato la stessa sul fatto che la questione potrebbe essere affrontata già il 29 ottobre essendo prevista, per quella data, una riunione della Commissione Ambiente.
La sindaca si è detta concorde sulla necessità di attuare una politica comprensoriale che travalichi i confini amministrativi di ciascuna cittadina del Golfo ed ha ricordato di aver espresso più volte ed in maniera pubblica una posizione di questo tipo proprio in merito alla questione relativa al pontile petroli, invitando altri sindaci di zona ad un confronto.
Questo incontro è stato il primo di una serie di incontri con i sindaci della zona che l’Assemblea intende promuovere per costruire sinergie con le amministrazioni locali nell’ottica di un’azione comune e su più livelli in merito alla questione relativa al pontile petroli nel Golfo di Gaeta.
Nei prossimi giorni, inoltre, l’Assemblea intende riprendere la mobilitazione attraverso i consueti banchetti, ma anche promuovendo incontri pubblici e con gli studenti delle cittadine della zona.
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