“Le immagini che vediamo sui social e sulle testate giornalistiche sono davvero allarmanti. Siamo dalla parte dei cittadini residenti che continuano ad essere intossicati dalle fumarole e dagli odori nauseabondi. Ci chiediamo perché l’area non sia stata messa sotto sequestro o quanto meno in sicurezza. Questa situazione è la conseguenza di un comportamento grave, irrispettoso dell’ambiente. L’abbandono di rifiuti è un reato. Possibile che gli sversamenti siano avvenuti senza che nessuno se ne accorgesse? Le fumarole sono la chiara testimonianza che lì sotto giacciono rifiuti tossici, testimoniano un processo chimico ormai inarrestabile. Preoccupanti le conseguenze per i residenti, che lamentano malesseri vari, ma anche per l’ambiente, che è stato aggredito. I fumi si stanno depositando sulle colture e sulla vegetazione, per non parlare del pericolo che venga inquinato anche il Torrente Pontone e il rischio di metalli pesanti all’interno delle acque di falda.
Le vie di esposizione delle sostanze tossiche riconosciute sono quella inalatoria, dermica e alimentare (per ingestione di acqua e prodotti agricoli contaminati dalle ricadute degli inquinanti).
Le polveri sottili dovute ai roghi dei rifiuti, il cosiddetto particolato fine, può entrare direttamente nei polmoni ed è tossico in quanto tale, intasa le vie respiratorie, può arrecare problemi di circolazione e favorire lo sviluppo di malattie polmonari, indipendentemente da cosa contiene. In più il particolato può contenere altre sostanze tossiche, quindi all’effetto prettamente fisico si sovrappone un effetto chimico, causando anche danni a livello cellulare.
Ricordiamo che la zona di Calabretto è circondata da oliveti e aree destinate alla zootecnia, quindi la discarica abusiva può arrecare danni anche all’agricoltura, in particolare all’olivicoltura e generare ripercussioni, oltre che sulla salute umana, anche sul mercato dell’olio extravergine di oliva, infatti numerose sono le aziende agricole ricadenti nel comune di Itri che rientrano nel Consorzio di Tutela Colline Pontine DOP. Le polveri sottili si depositano sulla parte esterna dei frutti, ma una parte può penetrare all’interno ed un lavaggio accurato può non bastare.
Gli ortaggi a foglia larga, sono quelli che invece trattengono di più le polveri sottili dovute ai rifiuti combusti e agli inquinanti. Le sostanze contaminanti si depositano anche sui pascoli e non è difficile ritrovare quindi diossine anche nel latte. Una diossina, se c’è, tende a conservarsi. E’ necessario garantire pertanto la sicurezza alimentare e il benessere dei cittadini ed intervenire il prima possibile mettendo in sicurezza, bonificare l’area e ripristinare lo stato dei luoghi, evitando ulteriori danni a persone, suolo e biodiversità.
Auspichiamo una rapida bonifica a tutela della salute dei cittadini e della tutela dell’ambiente”, così in una nota l’Ass. Ambiente Natura e Vita.
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