Ci rendiamo, inoltre, disponibili ad incontrare il ristoratore al fine di sottolineare l’importanza di saper accogliere tutti non solo perché il turismo è la forza di una città come la nostra, ma soprattutto perché si ha a che fare con le persone che, già solo in quanto tali, meritano rispetto.
Non solo: ci piacerebbe anche incontrare il ragazzo per manifestargli la nostra solidarietà, ma anche quella che stiamo raccogliendo in questi giorni sui social. I formiani e le formiane stanno dimostrando straordinariamente e con fermezza da che parte stanno, ma soprattutto che Formia non è così, non è omofoba, ma è molto accogliente.
Ecco: noi vogliamo farci portavoce anche della solidarietà di queste persone a cui ci sentiamo di dire grazie e di fare un plauso per l’umanità ed il senso civico dimostrati.
Riteniamo fondamentale che la Regione Lazio, ma anche il Governo centrale approvino una legge contro l’omotransfobia: questo ragazzo ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente l’accaduto, ma tanti altri ragazzi e tante altre ragazze questo coraggio non ce l’hanno perché non è un reato, non c’è pena certa per ciò che subiscono, ma, molto spesso, ci sono l’indifferenza e l’omertà.
Questo tempo, per la politica, è finito: è arrivato il momento di decidere da che parte stare, di decidere se dare giustizia a questi ragazzi e queste ragazze o continuare a minimizzare e nascondere la polvere sotto al tappeto.
Per quanto riguarda l’amministrazione comunale di Formia, noi di Tilt ci rendiamo pienamente disponibili ad un dialogo, sicuramente proficuo, volto alla realizzazione di eventi o iniziative che arginino ulteriormente questo fenomeno, ma, soprattutto, che portino anche nella nostra città una corretta e capillare educazione alla pluralità.
Il tutto consapevoli che da parte di questa amministrazione ci sia la volontà che nessuno resti escluso.
Francesco D’Angelis, Referente Tilt Formia.