Una frase che fa tremare i polsi a tutti i cittadini che vivono in queste zone. La nostra provincia è stata “luogo di scarico di rifiuti tossici e nucleari da parte del clan” e continua, “fusti sono finiti a otto, nove, dieci, anche diciotto metri come avveniva in provincia di Caserta.”
“Le società del nord, venivano a buttare i rifiuti, farmaceutici, ospedalieri, chimici, fanghi nucleari che venivano sotterrati soprattutto in Campania, ma anche in provincia di Latina”. Il basso Lazio viene definito dall’ex boss come “provincia di Casale”, poiché “era terra nostra”
Lo stesso ex boss si dichiara pentito di essersi “pentito”, e che se potesse, non lo rifarebbe.
Fonte: www.sky.it/tg24
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