Nella raccolta di quattordici racconti “L’Incontro e altre Storie” di Enrico Borgatti si esplorano sentimenti, generi letterari e si toccano corde impensate spingendosi oltre il reale, presentando storie surreali e quasi impossibili che suscitano divertimento, commozione e che ispirano a riflettere su tematiche importanti. L’autore ama sorprendere: ne ha già dato prova nelle sue precedenti raccolte di racconti e quest’ultima opera non è da meno; largo quindi a situazioni paradossali ed esilaranti, a personaggi sui generis, a finali che ribaltano tutto e che ci lasciano senza fiato. Ogni cosa o persona, nelle storie di Borgatti, può essere vittima dei capricci del Fato, e ogni evento, anche quello in apparenza più radicato nella realtà, può subire l’incursione del fantastico e lasciarsi stravolgere da esso. Si percepisce quanto l’autore si diverta e si emozioni manipolando la materia narrativa per portarla sempre oltre i limiti: Enrico Borgatti è uno scrittore navigato eppure sembra che ogni vicenda sia permeata da uno stupore infantile; lo si vede nel modo in cui tratteggia i personaggi, o come ribalta le situazioni, o ancora come prende degli argomenti della massima serietà e di un certo peso e li alleggerisce – senza mai mancarvi di rispetto – mediante il filtro del suo fine umorismo e della sua pacata satira di costume. Vi sono dei racconti che lasciano davvero il segno: sicuramente uno di essi è “Giulia”, in cui si narra la storia della protagonista da quando è bambina e sino a che non diventa anziana; ciò che colpisce non è la vicenda in sé ma il particolare meccanismo narrativo utilizzato dall’autore, probabilmente mai usato in precedenza, e che rende la storia di vita di Giulia una corsa avvincente, scandita da ritmi forsennati oppure da momenti più calmi ma comunque mai in stasi. Non stupisce poi che l’autore ci presenti come protagonisti di uno dei suoi racconti l’Anno Vecchio e l’Anno Nuovo che si incontrano per una breve conversazione a cavallo di Capodanno, o che ci faccia provare empatia per un sognatore malinconico che desidera qualcosa di assolutamente irrealizzabile, o che metta uno dei personaggi a faccia a faccia con la Morte – «Vicino a lei, Adolf Hitler e Joseph Stalin non erano che degli imbelli, degli inetti, dei ragazzini che giocavano alla guerra […] “poi anche loro … cosa facevano: seminavano morte, cioè: me”». “L’Incontro e altre Storie” è adatto a tutti coloro che amano le storie brevi ma incisive, e che desiderano ritagliarsi dei piccoli spazi di piacere ottenendo il massimo della soddisfazione.
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