Al Museo del Centro Storico Culturale “Gaeta”, presso il Palazzo della Cultura di Gaeta, da mercoledì 3 agosto p.v.“L’Occhio di Bernari …istantanee di Cultura e vita popolare nella Napoli del dopoguerra “. Mostra rievocativa della vasta produzione di Carlo Bernari, giornalista, scrittore, reporter di guerra nella secondo conflitto mondiale, napoletano d’origine, ma gaetano d’adozione.
Il suo primo romanzo “Tre operai“, pubblicato nei primissimi anni trenta, durante una parentesi di vita militare, gli assicurò la fama ed ha segnato un momento non dimenticato nella storia della letteratura italiana del ‘900.
Finita la guerra vinse il Premio Viareggio con il romanzo “Speranzella”, ispirato alla vita popolare dei quartieri spagnoli di Napoli, durante l’occupazione degli americani.
Dopo alcuni viaggi in Cina e negli Stati Uniti che hanno ispirato i suoi lavori, ha soggiornato diversi anni a Gaeta, dove scrisse diversi saggi e romanzi, tanto da meritare la cittadinanza onoraria, il 13 ottobre 1979, giorno del suo 70° compleanno. Nella cittadina del Golfo frequentò ambienti culturali, interessandosi d’arte e di storia. Amò la vita del popolo gaetano, mostrandosi molto attento verso i suoi costumi e le sue consuetudini. Decantò Serapo, la sua spiaggia e la collina di Fontania. Studiò la vita dei pescatori imparandone gli usi. Alla sua morte, avvenuta a Roma il 22 ottobre 1992, volle che le sue ceneri venissero deposte in un “fornetto” tra le tombe dei più umili nel cimitero di Gaeta.
Bernari fu anche sceneggiatore cinematografico, regista, critico d’arte e fotografo. A quest’ultima passione appartengono le istantanee scattate negli anni ’50 nella Napoli del dopoguerra che saranno esposte presso il Centro Storico Culturale Gaeta a partire dal 3 agosto fino ad ottobre. L’esposizione vuole rendere omaggio all’illustre concittadino onorario, offrendo a turisti e residenti di Gaeta, una rivisitazione degli aspetti più autentici della vita paesana che a Napoli è senza tempo e che dal Golfo non molto lontana.