Raccogliamo l’appello di alcuni addetti del calcio gaetano tra tecnici e ragazzi che si stanno chiedendo: “Perché non ci ridanno il nostro stadio?” Sono due anni che circa 300 ragazzi tra i 10 e i 30 anni, di 4 diverse società, sono stati spostati presso il campetto Sant’Anna, nell’attesa e con la promessa di riavere un giorno, il caro vecchio stadio Riciniello riqualificato e sicuro.
Loro l’impegno lo stanno mantenendo, dimostrando una grande forza di volontà nel continuare a praticare (fortunatamente) lo sport che amano, nonostante tutto. Nonostante le pessime condizioni di quel fazzoletto di terra sterrato spesso infangato, dissestato, a volte causa della sospensione della tanto importante o concitata partita. Nonostante debbano rinunciare il più delle volte alla doccia perché tra un turno di allenamento e l’altro i due container messi loro a disposizione, si rivelano troppo piccoli.
Anche le società e associazioni stanno facendo grandi sacrifici per amore di questo sport e dei giovani, in un Comune, il nostro, che vanta primati da record in quanto a disoccupazione giovanile, infatti da due anni si vedono costrette ad affittare a proprie spese campi da gioco in comuni vicini (Sperlonga), a sostenere quindi costi extra di trasferta, per concludere con la strana e onerosa attività di ricomprare periodicamente palloni (anche 70,00 euro l’uno) per rimpiazzare quelli che finiscono in mare.
Abbiamo voluto riportare i disagi che il mondo del calcio gaetano sta vivendo, per rinfrescare un po’ la mente ai nostri amministratori e cercare di capire a che punto siamo. Lo sport è un diritto oltre che una passione e, per alcuni, un “dovere”, perché sono i nostri giovani che aspettano!