Prima di dare risposte al comunicato del Coifal è opportuno precisareche l’intera procedura di costituzione del COIFAL è avvenuta in maniera quantomeno opaca.
Il Consiglio Comunale di Gaeta ha votato solo per la creazione di un consorzio ed una convenzione annessa, il cui contenuto (che già conteneva la possibilità di affidare ad una terza società la gestione delle farmacie pubbliche dei comuni di Bracciano Castelmadama e Gaeta), data la mole della documentazione e gli aspetti tecnici, non è stato sviscerato approfonditamente in consiglio comunale.
Quindi sarebbe da domandarsi quali sono i criteri adottati per l’individuazione dei membri del CDA? Quali curriculum sono stati presentati? Ad oggi, quali medici, farmacisti o manager costituiscono l’amministrazione del consorzio? Dietro “l’imperturbabile immagine” del COIFAL quali competenze professionali ci sono? Di sicuro, sappiamo che i 3 consiglieri di C.d.A. sono di nomina politica, in quanto ci sono due attuali delegati al Comune di Gaeta (mai dimessi) e il Presidente che hanno contribuito direttamente indirizzando i propri elettori alla campagna del Sindaco Mitrano, alla faccia delle competenze e professionalità, sbandierate dal primo cittadino.
A dare notizia di questo ente, rimasto fino ad allora sconosciuto, ci ha pensato il loro consigliere più votato Edoardo Accetta che ha acceso la questione segnalando alcune presunte anomalie. Si è proceduto per dirla alla paesana “Aumma aumma” prassi divenuta consolidata dall’insediamento di questa Giunta.
Quindi nessun accanimento anzi semmai si cerca di fare chiarezza e trasparenza, che finora non c’e stata, come peraltro ha dichiarato lo stesso Sindaco Mitrano in uno degli ultimi consigli comunali, ammettendo senza tanti giri di parole la “colpa” della sua amministrazione. Il sindaco, in maniera raffazzonata ha cercato di mettere una “pezza a colori” su un bubbone che ormai era scoppiato. È stato anche spiegato che sul sito comunale era appena stata creato – nella sezione trasparenza – un link attraverso il quale collegarsi al sito del Coifal per ottenere le informazioni sull’ente. In pratica nessuno si era preoccupato prima di inserire sul sito comunale le informazioni sul Coifal, pur essendo quest’ultimo una società partecipata.
Come nessuno si è preoccupato che le società partecipate sono sottoposte a controlli di legge. A proposito, sono stati fatti? A quali conclusioni sono pervenuti i revisori dei conti del comune di Gaeta? In una lettera del 27 ottobre il dirigente del comune di Gaeta Antonio Buttaro avverte che la nuova normativa sulle società partecipate impone controlli già a partire dall’1 gennaio 2015 con la verifica sia del rispetto del regolamento interno comunale che della normativa prevista dal testo unico. Del report semestrale, come del bilancio triennale del Coifal però in consiglio comunale non ne è emersa traccia. Ai revisori la lettera di Buttaro sembra non sia arrivata.
Imbarazzante quanto successo in commissione Controllo e Garanzia. La consigliera Marina Costabile, presidente, ha convocato per ben tre volte la commissione e per tre volte, a causa dell’assenza dei consiglieri di maggioranza, la riunione non si è potuta tenere.
Mancava tra gli altri il consigliere di maggioranza Gennaro Dies. E qui veniamo ad uno dei punti centrali della questione. Dopo il voto iniziale del consiglio comunale, il consorzio ha posto in essere tutta una serie di atti di cui l’assise di Gaeta non è mai stata informata.
Parliamo in questo caso non del funzionamento del consiglio di amministrazione per cui sarebbe forse il caso che il presidente Paone lasciasse spazio all’organo sovrano a cui spettano per legge le scelte di straordinaria amministrazione oltre che l’ultima parola in tema di bilancio e di programmazione pluriennale: l’assemblea. Secondo quanto emerso il comune di Gaeta è stato rappresentato in assemblea prima dall’assessore Cristian Leccese (ormai ex) e poi dal consigliere comunale Gennaro Dies. Nascono di qui alcune semplici domande: chi ha conferito loro il mandato per partecipare di volta in volta all’assemblea? Il contenuto delle delibere votate è stato condiviso con qualche organo comunale o scaturisce da proprie valutazioni? Queste stesse domande erano state poste anche in consiglio comunale ma nessuno ha risposto a questo vulnus, che – lo ripetiamo fino alla noia – non riguarda il consiglio di amministrazione ma l’assemblea, anche se in questo caso in entrambi gli organi le redini sono in mano a politici che si sono presentati alle ultime elezioni amministrative.
Parte della maggioranza è sembrata rendersi conto di quanto accaduto. Dopo la discussione da parte del consiglio comunale dell’ordine del giorno, il capogruppo del gruppo misto di maggioranza Davide Speringo provvedeva a chiedere una votazione, proposta lasciata cadere dagli altri consiglieri. Per quanto riguarda invece strettamente l’operato “comunicazionale” del consiglio di amministrazione, le uniche assemblee organizzate dal COIFAL si sono svolte a Bracciano, sotto richiesta dai cittadini di “Bracciano in movimento” e non spontaneamente dall’ente, come si vuol far credere. Mentre i cittadini di Gaeta, sempre discriminati, loro non hanno diritto a essere informati dal Consorzio? Dovevano recarsi a Bracciano per sapere di un Ente nato a casa loro e che ha sede all’interno del palazzo comunale? Se il metodo è completamente errato, la parte economica fu definita inizialmente dall’organo di revisione contabile di Bracciano “PITTORESCA” . Per quanto riguarda l’opportunità economica sarà vero che “con poco si apre una Farmacia” ma è ancor più vero che si “regala” a un privato l’80% dei profitti di un BUSINESS SOLIDO E REDDITIZIO che non conosce crisi, se appunto è gestito da persone competenti.
Il soggetto privato costituito dopo il Bando si è scoperto tramite complesse partecipazioni societarie possedere il controllo di oltre 24 farmacie in Campania e si apprestava ad aprirne altre 15 nel Lazio!!! Insomma ci siamo capiti, anche perché il tutto avveniva in completo silenzio, lontano dalla stampa e dalle opposizioni.
Dispiace molto che un’Associazione seria, stimata e riconosciuta come la Caponetto è stata querelata dal Coifal, noi invece da tempo abbiamo richiesto la loro partecipazione in un osservatorio sulla legalità al Comune di Gaeta, per vigilare sui tanti appetiti che stimola il nostro territorio.
Ad oggi gli unici interessi che i 5 stelle proteggono sono esclusivamente quelli dei cittadini e lo facciamo con un progetto chiaro e ben definito: controllare i misfatti della politica e ripulirla da gente senza scrupoli affamata di soldi e potere, portando i cittadini al comando delle amministrazioni pubbliche.
I Parlamentari del Movimento hanno chiesto ai Ministri Alfano e Lorenzin, lo scioglimento dei Consigli Comunali di Gaeta e Castelmadama, come è già avvenuto per nel Comune di Bracciano. Sarà rimesso al loro giudizio e a quello di eventuali inquirenti, al netto delle tante illazioni e delle mistificazioni che si leggono sulla stampa, la liceità e il rispetto di leggi e normative non dal COIFAL.
Gruppo Comunicazione “Gaeta 5 stelle”
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