Anche a ragione di ciò, ho dato mandato ai miei legali di procedere penalmente nei confronti dei due consiglieri di minoranza, ed anche nei confronti del cosiddetto ‘Comitato Ponza nel Cuore’ e del sito web ‘Ponza racconta’, diventati ormai specialisti in diffamazione e calunnie nei confronti dell’Amministrazione che sta ripulendo l’isola dal malaffare sul quale ha galleggiato per anni.
Quanto alle vicende emerse da un articolo del quotidiano Il Messaggero, dove ho lavorato per 15 anni, sono evidenti tre cose.
La prima è che il Sig. (si fa per dire) Carminati aveva amicizie a Ponza, se non altro perché nel 1983 (o giù di lì) era stato mandato sull’isola in domicilio coatto. Da fascista qual è, come vendetta della storia che aveva visto i fascisti confinare a Ponza i loro avversari politici. La seconda è che il Carminati aveva sognato di acquisire un bar a Ponza perché, per via delle pregresse amicizie, il titolare aveva acceso un prestito con lui. Per fortuna il debito era stato saldato e quindi non era scattata la ritorsione. Circostanza che l’Amministrazione ha comunque appreso dalla lettura del Messaggero. La terza è che i delinquenti di Mafia Capitale sognavano di realizzare una speculazione edilizia a Ponza, su un manufatto con una bella vista sul mare e Palmarola.
Leggendo il nome riportato nell’articolo del Messaggero, quello di Mario Zurlo, l’Amministrazione ritiene che il sogno di coloro era un immobile che è stato oggetto di misure repressive da parte dell’Arma dei Carabinieri e dell’Amministrazione comunale dal 2010 fino al 2014. Da notare che l’intero cantiere era stato posto sotto sequestro da parte della Procura di Latina nel 2011. Il Zurlo era il procuratore della ‘Supermario Gestioni Immobiliari srl’, insieme al Sig. Giovanni Dies in qualità di procuratore speciale.
Questa società il 4 maggio 2010 aveva acquisito un immobile in località Cuore di Gesù e, successivamente, il 20 ottobre 2010, un attiguo terreno di proprietà del vicesindaco del Comune di Ponza quando il sindaco era Franco Ferraiuolo. Sta di fatto, in ogni caso, che la precedente Amministrazione e l’attuale hanno sempre contrastato le operazioni illegali di quella società, che continuava a presentare progetti a firma del geom. Pietro D’Andrea. Successivamente alla ‘Supermario’ è subentrata la società ‘Pontos srl’ che, ad esempio, il 13 dicembre del 2013 è stata oggetto di una diffida da parte dell’Ufficio Tecnico di Ponza.
Tutto questo, in breve sintesi, emerge da una rapida lettura delle carte in possesso del Comune.
Ovviamente il Comune è assolutamente pronto a collaborare con la Procura di Roma per fornire tutti gli elementi e gli atti che riguardano questa vicenda, che vede coinvolte persone e personaggi che certamente non hanno mai avuto a che fare con l’attuale amministrazione e che, forse, hanno avuto favori e mangiato l’aragosta in altri tempi e in più sinistre circostanze amministrative.
Nello stesso tempo il Comune di Ponza, se all’udienza preliminare sarà chiamato dalla Procura di Roma come parte offesa, si costituirà Parte Civile nel procedimento. Così come ha già fatto in altri procedimenti penali che riguardano ex sindaci e ex amministratori”, conclude il Sindaco Piero Vigorelli.
fonte: comunicato stampa
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