ITRI – Dalle criticità estive, con i roghi boschivi, a quelle autunnali, con i primi allagamenti, smottamenti e rischio di interruzioni nella viabilità cittadina ed extraurbana: il passaggio a Itri è stato repentino, addirittura nel giro di neppure una settimana. E così, con la prima seria criticità dovuta alla pioggia, anzi alla rovinosa precipitazione, il paese ne ha subito risentito, anche per colpa delle conseguenze di quegli incendi estivi che fanno venir meno la rete protettiva della terra costituita dalle radici della vegetazione bruciata. E’ ed subito iniziata, con questo tempo piovoso, l’azione di monitoraggio e di intervento dell’E.R.I., Emergenza Radio Itri, impegnata, attraverso un lavoro coordinato con la sala operativa regionale della Protezione Civile e una rete connettiva tra le associazioni a ciò deputate del basso Lazio, a fronteggiare le emergenze autunnale. E, a Itri, sono state diverse. La più evidente è quella che si è verificata al bivio di confluenza della regionale “82 – Valle del Liri” con la statale Appia, a trenta metri dal centro nevralgico del paese, Piazza Incoronazione. Lì, un inghiottitoio dell’acqua che si raccoglie data la pendenza del terreno, non aveva fatto defluire la grande massa di acqua piovana nel sottostante torrente che scorre, coperto, a fianco della statale Appia, per cui l’acqua stava iniziando a entrare nei locali e nei negozi ubicati a piano terra. E proprio in quel punto si è concentrata l’azione dei ragazzi dell’ERI, coordinati dal presidente Antonio Maggiacomo, che hanno impedito l’allagamento dei suddetti locali, avendo prontamente riattivato la funzionalità dell’inghiottitoio dell’acqua. Sempre l’ERI è poi intervenuta in molte strade e località del paese, per poi dirigersi, sulla provinciale Itri-Sperlonga, dove, al km. 2.550, tra le località di San Marco e di Corano, la pioggia battente aveva fatto franare e finire sulla carreggiata una scarpata che segna il limite dell’ultimo terrazzamento di una proprietà nella fossa aggettante sulla sottostante strada. Nonostante il diluvio, i ragazzi di Maggiacomo hanno provveduto a rimuovere con gli attrezzi in loro dotazione (sarebbe servita una pala meccanica!) il fango e i detriti che stavano man mano ostruendo il traffico sulla panoramica. Il lavoro è poi proseguito tutta la notte, in perfetto coordinamento con le associazioni che, dalla fascia lepina a quelle del sud della provincia, hanno monitorato, passo passo, il transito della criticità atmosferica. Intenso anche il lavoro per il CFS di Itri, i cui agenti, coordinati dall’ispettore capo Maria Antonietta Di Mambro, comandante della stazione che ha competenza su Itri, Campodimele, Sperlonga e Gaeta, ha monitorato tutta la vasta zona di sua pertinenza, a partire soprattutto dal monte Civita dove il Santuario, proprio per la sua collocazione geografica è particolarmente esposto alle emergenze create da questo tipo di maltempo. Domenica 18 è prevista un’altra giornata di pioggia tanto rovinosa. Conoscendo, poi, la settimanale pratica dei motociclisti a percorrere la Itri-Sperlonga, oltre che la Valle del Liri, il comando della Polizia Locale raccomanda di moderare la velocità, data la presenza di terriccio sulla carreggiata dei 28 chilometri che rappresentano il totale del tratto stradale che va da San Nicola, il confine con Campodimele, a Sperlonga, frequentato, ogni week end dagli appassionati delle rombanti due moto.
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