Lo scorso venerdì pomeriggio, il 7 ottobre, il personale della Polizia di Stato – Commissariato distaccato di Gaeta – ha eseguito, su delega di questa Procura della Repubblica, un’ordinanza di misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del relativo divieto di avvicinamento alla persona offesa dal reato, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, nei confronti di un uomo 60enne, residente nel sud pontino.
Il provvedimento restrittivo rappresenta l’epilogo di una attività investigativa attraverso la quale l’uomo è stato ritenuto gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della compagna convivente, con condotta perdurante. Le investigazioni, sviluppate dagli “specialisti” del Commissariato distaccato di Gaeta, sotto il coordinamento dei Pubblici Ministeri del pool “fasce deboli” di questa Procura, è stata immediatamente avviata a seguito della denuncia della vittima che, dopo essere scappata dalla propria abitazione, si recava presso il presidio di Polizia e raccontava di subire, da diverso tempo, continue vessazioni, consistite in minacce e percosse, ad opera del compagno. La donna, immediatamente escussa in “modalità protetta” dagli investigatori, aggiungeva anche altri dettagli in merito alle violenze subite. In particolare la vittima riferiva che in diverse occasioni era stata picchiata dal coniuge, era stata poi strattonata e scaraventata a terra, inoltre era stata ripetutamente offesa e minacciata con frasi del tipo “ti uccido di mazzate”.
Anche le immediate escussioni di alcuni testimoni confermavano gli episodi violenza. Ne è risultato un quadro inquietante, dato dal fatto che l’uomo costringeva la compagna a regime di vita insostenibile fatto di privazioni, umiliazioni, sopraffazioni e vessazioni di ogni genere. In tale clima di terrore, creato all’interno del contesto familiare, l’uomo ha soggiogato psicologicamente e fisicamente la compagna, manifestando nei suoi confronti un atteggiamento prevaricatore e possessivo. Atteso il quadro indiziario raccolto, questa Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto, dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Cassino, la misura cautelare in parola. Venerdì pomeriggio, il provvedimento restrittivo è stato eseguito, e, dopo gli adempimenti di legge, l’indagato è stato allontanato dalla casa familiare con le restrizioni derivanti dal divieto di avvicinamento alla vittima.
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