Maranola regalo di nozze per Francesco e Maria Sofia

Siamo a Febbraio del 1859 e l’erede al Trono delle Due Sicilie Francesco II, figlio di Re Ferdinando di Borbone, convola a giuste nozze. La Regina, già sposata per procura, è Maria Sofia di Baviera, sorella della famosa Sissi.

Maria Sofia, che venne poi ribattezzata l’eroina di Gaeta, arrivò via mare a Bari. Forse l’unica Regina di Napoli a non passare per Portella (Monte San Biagio) e per Formia.

Appena appresa la notizia, il Sindaco di Maranola Marcantonio Fedele, già proprietario dell’omonimo Palazzo con annessa Cappella di Sant’Antonio nel centro del Borgo, si diede da fare per festeggiare il lieto momento e mostrare il giubilo del popolo maranolese.

E così che a pochi giorni dall’evento il Sindaco Fedele propone di suggellare questo momento con una raccolta spontanea di donazioni. In qualche modo Maranola, unitamente a Trivio, si apprestava così a fare un regalo di Nozze all’erede al Trono. Non di certo il Re poteva accettare una donazione economica dal popolo ma l’Idea era quella di fondare con i soldi raccolti una casa di pietà, un ospizio dedicato ai bisognosi. Così facendo si sarebbe tramandato ai posteri il ricordo di questo lieto evento.

Il fatto curioso è che l’atto che sancisce la donazione da parte del Comune a seguito della raccolta fondi, conservato presso l’archivio storico Franco Miele della Città di Formia ( Torre di Mola), è completo in tutte le sue parti ma non nella cifra da donare. Vi sono inserite circostanze, idee per la fondazione della casa di pietà con richiesta di approvazione a “Sua Maestà Nostro Signore DG” ( Dio Guardo ndr) ma nello spazio in cui si dichiara quanti ducati sono stati raccolti c’è uno spazio vuoto. La cosa si ripete due volte ed è alquanto curiosa. Non si tratta infatti di atto amministrativo incompleto, lo stesso è completo di firma del Sindaco, di Decurioni e di testimoni ma lascia da definire la donazione.

Non si conosce la ragione di questa strana circostanza ne si sa se quei soldi furono mai raccolti o spesi. C’è da pensare che da li a qualche mese il Golfo sarebbe stato travolto dall’orrore della guerra dell’assedio risorgimentale quindi senz’altro l’idea, meritoria e caritatevole, fu sorpassata.

Bello però è ricordare un momento di vita quotidiana di un Regno a pochi mesi dalla sua fine. Bello è testimoniare lo spirito caritatevole del popolo di Maranola desideroso di rendere omaggio al Re ed a Suo Figlio facendo del bene.

Daniele E. Iadicicco

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