Chi avrebbe mai detto vent’anni fa che Barilla, il marchio di pasta più famoso nel mondo e McDonald’s, la più grande multinazionale del fast food, si sarebbero sposati? A dispetto di ogni previsione, la crisi e la voglia di allargare gli orizzonti hanno trasformato in realtà un connubio una volta impraticabile.
Il matrimonio ha avuto come testimoni d’eccellenza l’onnipresente Belen Rodriguez e Gerry Scotti, diventati i protagonisti della nuova campagna pubblicitaria. È stata la soubrette argentina la prima ad assaggiare la nuova insalata di pasta preparata con le pennette Barilla e distribuita dal 24 maggio nei 464 punti vendita del colosso del fast food. Di nozze tra il diavolo e l’acqua santa parlava una settimana fa il Corriere della Sera. In realtà è l’unione tra due marcantoni dell’industria alimentare, originariamente agli antipodi per filosofia di produzione, ma ora uniti in nome delle reciproche strategie di business.
La pasta intesa come simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea viaggia mano nella mano con hamburger, salse, patatine e Coca-Cola in nome dell’interesse. Tanto nell’Illinois quanto a Parma hanno fiutato l’affare e, pur di realizzarlo, è stata fatta una scelta che molti definiscono spregiudicata.
Da una parte c’è la volontà degli statunitensi di ripulire la propria immagine agli occhi del consumatore italiano. Nel gergo dell’industria alimentare l’atteggiamento è riconosciuto con un neologismo: nutritional washing. L’idea è di testare in Italia questo matrimonio fino alla fine dell’anno e poi valutare un’espansione in Francia, Portogallo e Spagna. «Siamo entrati nella categoria pasta dopo lunghe riflessioni, per fornire un’alternativa al solito panino: è un progetto in cui crediamo e che desideriamo portare avanti – fanno sapere dal gruppo. L’insalata di pasta ha caratteristiche che si sposano con il periodo estivo: valuteremo più in là come dare continuità al prodotto».
McDonald’s non è nuova ai matrimoni impossibili, basta ricordare i panini con il Parmigiano Reggiano, a quelli con formaggio Asiago Dop, mozzarella e speck dell’Alto Adige pubblicizzati con grande dispiego di mezzi qualche anno fa, ma rimasti sul mercato solo qualche mese. «La filosofia dell’azienda prevede infatti un’alternanza delle ricette, fatta eccezione per quelle che costituiscono il core business», fa sapere McDonald’s. Per cui anche l’impiego di pasta Barilla risulterà una delle tante iniziative destinate a finire presto, come avvenuto per altri ingredienti di grido del made in Italy.
Ora è il turno delle pennette integrali, da servire fredde con tonno, pomodori, peperoni, capperi, olive, origano e sale. Un primo così composto che dovrebbe rispondere alle esigenze nutrizionali di un pasto.
Ottanta grammi di pasta (pesata cruda) più il condimento, stando ai dati forniti dall’azienda, costano 4,90 €, mentre si sale a 5,80 se si opta per il menù che prevede una bevanda a scelta. La nuova insalata con la bibita non è proprio a buon mercato, visto che l’opzione classica con un Big Mac, una porzione di patatine fritte grandi e una Coca-Cola grande costa solo con un euro in più.
A spiegare perché Barilla ha voluto questo matrimonio è Francesco Del Porto, direttore mercato Europa del gruppo. «Puntiamo a espanderci in tutto il mondo anche attraverso il canale della ristorazione veloce. Al contempo l’offerta di McDonald’s si avvicina sempre di più a un modello alimentare mediterraneo, equilibrato da un punto di vista nutrizionale e rispettoso dell’ambiente».
Considerando i numeri della multinazionale americana – 7mila punti vendita aperti in Europa e 30mila nel mondo – Barilla ambisce ad allargare l’orizzonte a quei mercati finora inesplorati: a partire da quello a stelle e strisce, considerando anche che entro la fine dell’anno il gruppo aprirà il primo ristorante a New York. Inaugurando questo connubio in Italia il rischio di danneggiarsi con le proprie mani è concreto. La pubblicità in onda in questi giorni rende chiari i rapporti di forza nella coppia: a portare i pantaloni è McDonald’s, pronta all’affare, mentre Barilla si ritrova in un angolo dello schermo per pochi secondi. Ecco perché appare discutibile la scelta della famiglia della pasta italiana di siglare un matrimonio così delicato.
fonte: www.ilfattoalimentare.it
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