“I pescatori interessati dal provvedimento di delocalizzazione sono i primi a volere la propria dignità. Eppure, nonostante il promesso miglioramento della loro situazione , da diversi mesi combattono per far valere le proprie ragioni. Aggiudicatisi, infatti, l’ area per una spesa che doveva essere di 3.000 euro circa all’ anno, ai medesimi, con un successivo regolamento dell’ Autorità Portuale, viene chiesto il pagamento anticipato di una cifra che supera i 30.000 euro annui. E non solo. L’ Autorità Portuale oltre a chiedere il versamento del canone annuo anticipato, pretende una fideiussione bancaria per tre anni nonché l’accollo della manutenzione oltre che ordinaria, anche straordinaria della struttura, con evidente aggravio della posizione dei singoli. Ecco perché buona parte di essi, con la rappresentanza dell’ avv. Sara Bergamini, ha deciso di far valere le proprie ragioni, affinché il progetto iniziale trovi la sua realizzazione, auspicando, naturalmente, l’ interessamento delle Autorità coinvolte.”
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