L’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Gaeta esprime le proprie preoccupazioni riguardo al decreto-legge “Sicurezza e immigrazione”, approvato il 24 settembre scorso dal Consiglio dei Ministri. Già a partire dal nome del provvedimento, vengono messi insieme i temi ‘sicurezza’ e ‘migrazioni’ come se le problematiche relative alla sicurezza in Italia (tra le quali criminalità organizzata, corruzione, devastazione dell’ambiente, ecc.) derivino solamente dalla presenza di profughi o immigrati nel nostro paese.
Tale visione distorta della realtà e il martellante ripetere di espressioni aggressive e divisorie hanno contribuito all’accrescimento di un atteggiamento di paura, rigetto e xenofobia anche tra i cristiani che, invece, dovrebbero avere come legge il comandamento dell’amore per Dio e per il prossimo, oltre che un necessario e virtuoso atteggiamento di solidarietà secondo le parole del Vangelo.
Il fenomeno delle migrazioni coinvolge tutto il mondo. In Italia, invece, i flussi migratori hanno numeri significativamente minori rispetto a quelli che coinvolgono il continente africano o asiatico. Rimane importante, in ogni caso, che i cristiani ricordino il monito di papa Francesco in occasione dell’ultima Giornata mondiale della pace: accogliere, proteggere, promuovere ed integrare i migranti e i rifugiati.
Siamo consapevoli che, in questa fase storica, i mezzi di comunicazione sociale a volte non aiutano a raccontare al meglio il fenomeno delle migrazioni. Per questo crediamo che, insieme alla comprensione delle cause delle migrazioni, sia indispensabile riscoprire la riflessione elaborata dalla Dottrina sociale della Chiesa sui valori della solidarietà e della promozione della pace perché, come ricorda san Giovanni della Croce, «alla sera della vita saremo giudicati sull’amore».