Tattica: Buona la prima per Mister Seedorf, arrivato in settimana a Milanello direttamente dal Brasile per ringalluzzire tutto l’ambiente rossonero. 4-2 fantasia di Leonardiana memoria e prima vittoria archiviata per uno dei giocatori più sapienti degli ultimi anni, talmente intelligente quando era in mezzo al campo da essere sopranominato “professore”. Mandorlini schiera un Verona vedovo di Jorginho, passato al Napoli qualche giorno fa e orfano di Toni, semplicemente indisponibile per motivi fisici. Il Milan entra in campo con voglia ed energia e con Robinho, Honda, Kakà e Balotelli che si cercano costantemente per dare un’impronta più tecnica e un fraseggio più ricercato rispetto all’era Allegri. Tutto bello, soprattutto le intenzioni, ma noi rimaniamo dell’idea che se non si hanno degli interpreti di livello soprattutto in mezzo al campo un allenatore può fare ben poco. A tale proposito un centrocampo modesto con Montolivo regista difficilmente regalerà soddisfazioni al nuovo mister olandese. I principi su cui Seedorf sembra voler costruire il suo Milan sono tanta tecnica, pressing non appena si perde palla e difesa molto alta. Il Verona dal canto suo si difende e riparte, ma si ha la sensazione che alla squadra scaligera manchi sempre un centesimo per fare una lira. La partita viene decisa da un’ingenuità difensiva di Gonzalez e propiziata una furbata di Kakà che si procura un rigore su una palla praticamente persa.
Mente: Indubbiamente la sferzata di entusiasmo del cambio di allenatore ha reso meno grigia tutta la squadra rossonera che sta cercando di trovare un obiettivo concreto in questa stagione, soprattutto in campionato. Seedorf è stata una mossa molto intelligente della società da un punto di vista psicologico e il gol dedicato da Balotelli proprio al suo allenatore certifica ulteriormente la bontà della scelta di Barbara Berlusconi e di Galliani. La testa del Verona invece, dopo un girone d’andata ben oltre le più rosee aspettative, sembra eccessivamente rilassata, e la cessione di Jorginho potrebbe essere un messaggio pericoloso alla squadra da parte della società, come se ormai la salvezza fosse già un risultato acquisito e a 18 giornate dalla fine del campionato ci sembra quantomeno prematuro. Siamo sicuri però che Mandorlini saprà tenere tutti sulla corda per raggiungere in maniera tranquilla la permanenza in Serie A.