Scrivere una storia urbanistica nuova per il nostro territorio, cambiare il modo di vedere le cose, di interpretare le esigenze, tracciare un segno di discontinuità con il passato e proiettare Minturno nel futuro.Parlare di urbanistica con l’iter di una pianificazione avviato è strumentale a far sì che le modifiche del territorio previste siano codificate alla soluzione di problematiche evidenti generate da una edificazione non pianificata.
Tra i punti di forza, primo tra questi è la rigenerazione urbana, intesa come recupero di spazi e dotazioni di servizi nelle zone già fortemente antropizzate, attuabile attraverso progetti urbani di comparto, prevedibili nel PRG e tali da consentire di poter ridisegnare spazi urbani ed edifici più adatti ai nostri giorni.
Non di seconda importanza, è interpretare la vocazione turistica del territorio, favorendo la trasformazione dell’edificato esistente da residenziale in turistico ricettivo.
Sviluppare le aree a destinazione produttiva, attraverso gli strumenti della concertazione con il fine di rendere più appetibili le aree stesse ai nuovi insediamenti che richiedono infrastrutture primarie adeguate alle attuali esigenze aziendali (Banda Larga, Adeguata Elettricità in MT e BT, Metanizzazione Fognature ecc.).
Recuperare attraverso progetti di riqualificazione e contratti di quartiere i nuclei urbani consolidati dalle sanatorie edilizie, in modo da valorizzare parti del territorio ormai compromesse.
Porre maggiore attenzione al completamento del recupero edilizio e urbanistico dei centri storici, incentivando lo sviluppo di servizi e infrastrutture, con il conseguente incremento del settore turistico anche nelle frazioni collinari.
E’ questa l’occasione che non possiamo permetterci di perdere. Per Minturno cambiare significa scrivere regole chiare condivise e tutelarne il rispetto nell’interesse del territorio.