“Minturno ha alle sue spalle una grande storia, legata alle vicende della Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo le vecchie amministrazioni non hanno mai fatto niente per valorizzare e celebrare davvero questo passato. Sono rimaste indifferenti anche dopo che, nel 1998, il Comune di Minturno è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile”. Lo dichiara Mirco Mendico di Minturno Cambia, ricercatore della storia minturnese.
“Noi di Minturno Cambia – continua Mendico – crediamo invece che sia essenziale riscoprire il passato di Minturno. È anche un modo di contrapporsi a quel populismo, buono solo a soffiare sul fuoco della paura e che deve essere contrastato con la massima determinazione per il bene della nostra democrazia”.
“Le azioni da mettere in campo sono tante e di vario genere, – spiega Mendico – dalla realizzazione di un museo a Santa Maria Infante alla creazione di un “Percorso della Memoria” tramite l’apposizione di segnali e foto d’epoca collocati direttamente sul luogo, fino al gemellaggio con gli altri comuni collocati sulla Linea Gustav. Un modo dunque di capire in concreto cosa è stata la Seconda Guerra Mondiale per i nostri compaesani, per non dimenticare da dove veniamo. Non mancherà però un “ponte” con il presente. Infatti, oltre al quadro storico, il percorso prevede una mappa che contenga tutte le attrazioni in una determinata area d’interesse, come ad esempio chiese, monumenti, luoghi d’arte”.
“La storia di Minturno è un’enorme risorsa per il nostro territorio, – aggiunge Mendico –Abbiamo a disposizione un patrimonio invidiabile in grado di trasformare il turismo storico in un asset strategico per l’economia di Minturno. In questo senso, l’evento organizzato per domenica 6 marzo avrà due funzioni: prima di tutto sarà una celebrazione della nostra storia, dato che si svolgerà proprio a Santa Maria Infante, il luogo simbolo delle vicende della Seconda Guerra Mondiale. In secondo luogo avrà una funzione di confronto e proposta sul tema. Esporremo le nostre idee e poi lasceremo la parola a chiunque voglia intervenire, per confrontarci e ricordare insieme chi siamo”.