Egr. Dott. Strati,
nel mese di luglio 2015 la cittadinanza è venuta a conoscenza dell’esistenza di una richiesta presentata alla Regione Lazio da parte della società cooperativa “La Marea”, per realizzare un impianto di allevamento di cozze nello specchio acqueo antistante il Monte d’Oro dell’estensione di 35 ha.
A seguito di richiesta di documentazione ai competenti uffici comunali da parte dell’opposizione, si è scoperto che giaceva in qualche ufficio del Comune una richiesta di parere di competenza inoltrato dalla cooperativa di cui sopra nell’anno 2014, sia al Comune di Minturno che alla Capitaneria di Porto di Gaeta.
In data 27 luglio 2015, seppure in ritardo, il Consiglio Comunale (con delibera n. 12/2015) ha espresso con forza e all’unanimità un parere negativo sulla realizzazione di detto impianto di mitilicoltura, confermando quanto già in parte affermato nella Delibera di Giunta n. 212 del 23 luglio 2015.
La delibera di Consiglio Comunale oltre ad esprimere un parere contrario all’installazione di tale impianto, contiene anche una serie di indirizzi precisi rivolti all’Organo di Governo affinché ponga in essere azioni concrete e definite all’interno del procedimento amministrativo istruito presso la Regione Lazio, facendo valere tutte le motivazioni tecniche che ostano al rilascio dell’autorizzazione alla cooperativa di cui sopra.
È del tutto evidente che il nostro è un territorio con un’economia prevalentemente turistica che riceverebbe un colpo mortale dalla realizzazione di un impianto di tal genere: basti pensare che lo stato delle acque del golfo di Gaeta risulta già fortemente compromesso dalla presenza di numerose attività (porto commerciale, deposito Eni, porti turistici, allevamento di pescicoltura e mitilicoltura) che per le loro caratteristiche influiscono negativamente sulla qualità del mare.
Successivamente, le dimissioni del Sindaco Paolo Graziano e il prematuro scioglimento della Giunta e del Consiglio Comunale non hanno consentito che si desse seguito alle azioni di tutela indicate dal Consiglio comunale, mettendo ancora più a rischio la tutela degli interessi della nostra comunità.
Oggi Lei è l’unico rappresentante della Città di Minturno, riassumendo nella sua persona sia i poteri della Giunta che quelli del Consiglio Comunale, e per questo ricade sulla sua figura di Commissario l’onere di attivare l’Amministrazione comunale e i relativi Uffici per porre in essere concretamente gli indirizzi votati dal Consiglio nel luglio del 2015 e tutelare attivamente la nostra comunità.
Ad oggi, infatti, dalla Regione Lazio non è pervenuta nessuna comunicazione, né alcuna convocazione del Comune per discutere di detto impianto, né le direttive del Consiglio Comunale sono state in seguito attivate.
La nostra preoccupazione è che in assenza di un Governo rappresentativo della popolazione minturnese e di rilievi decisi e fondati circa l’impatto di tale impianto sulla nostra economia, venga adottata dalla Regione Lazio una decisione inopportuna che darebbe un colpo mortale all’economia del nostro territorio.
Per tali motivi, Le chiedo di dare seguito agli indirizzi approvati dell’Organo Consiliare con la delibera del Consiglio Comunale n. 12/2015, e in primis di acquisire presso i competenti Uffici della Regione Lazio tutta la documentazione prodotta inerente il progetto completo dell’impianto de quo visto che, ad oggi, il Comune non è in possesso nemmeno di una copia degli elaborati tecnici presentati al riguardo.
Cordiali saluti,
Gerardo Stefanelli
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