“L’emergenza rifiuti che sta tenendo banco sulle cronache dei mezzi di comunicazione ha un nome e cognome chiarissimo: quello dell’attuale Sindaco di Minturno. Un’emergenza voluta per porre in essere atti amministrativi straordinari in deroga alle normali procedure previste dal codice degli appalti. Questa la conclusione a cui siamo giunti ripercorrendo l’iter degli atti che hanno portato Minturno, dopo due anni di Amministrazione Graziano, a trovarsi in una situazione peggiore di quella che avevamo con la Ego Eco e con l’Amministrazione Sardelli prima e Galasso dopo.
Non si spiega altrimenti perché l’Amministrazione Graziano abbia risolto il contratto in essere con la ditta precedente, creando le condizioni per un pericoloso contenzioso presso il tribunale civile anziché procedere prima a creare le condizioni strutturali e amministrative per una sana gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Non si spiegano, altrimenti, i motivi che hanno portato l’attuale amministrazione a bandire una gara provvisoria contenente due dati errati ma significativi: ci riferiamo infatti all’affidamento alla Cooperativa ASA del centro ecologico ex Asia posto sotto sequestro da anni, e dell’errata indicazione circa il numero esatto degli operai effettivamente impegnati sul cantiere.
Queste due condizioni, erroneamente indicate nel capitolato di appalto per la gestione provvisoria, hanno di fatto modificato sostanzialmente gli oneri che la ditta ha dovuto sobbarcarsi per gestire il servizio nel nostro Comune: avere 31 o 37 dipendenti comporta una differenza economica significativa, così come avere o meno a disposizione un centro ecologico ha un impatto notevole sulle modalità di organizzazione e espletamento del servizio. Ma ancora un altro comportamento altamente ambiguo, se non proprio irresponsabile, il Comune lo ha tenuto nei mesi successivi al sequestro dell’ex Asia: l’attuale gestore del servizio ha infatti comunicato immediatamente la necessità di rivedere il capitolato ed i costi mensili del servizio, ma non ha avuto alcuna risposta dall’Amministrazione, se non qualche verbale invito a continuare a gestire il servizio nell’interesse del paese.
Oggi di cosa ci sorprendiamo? Che la ditta ci chiede, giustamente, i corrispettivi ulteriori del servizio prestato e ampiamente comunicato all’Amministrazione? Siamo seri, non pensiamo sempre che altri debbano pagare per gli errori dei nostri amministratori. Nel frattempo non abbiamo ancora visto uno straccio di bando di gara per l’assegnazione definitiva, quando sono passati già 18 mesi dalla decisione della giunta comunale di ottobre 2012 in cui si comunicava la rescissione del contratto dalla Ego Eco.
In due anni, questa amministrazione non è riuscita ad utilizzare i finanziamenti provinciali (ben 480mila euro) che il sottoscritto, in qualità di assessore provinciale all’ambiente, aveva stanziato per le isole ecologiche del Comune di Minturno; non è stato predisposto un bando per la gestione definitiva e direi “regolare” del servizio; non è stato organizzato un servizio che è costato 500mila euro in più rispetto a quello svolto dalla Ego Eco, con servizi qualitativamente e quantitativamente peggiori. Insomma, una debacle su tutti i fronti.
Fino ad oggi a pagare sono stati i cittadini e gli operatori economici privati che anche quest’anno come nel 2013 troveranno calcolati sulle bollette i costi dell’incompetenza e irragionevolezza dell’operato di Graziano e del suo ex assessore all’ambiente, Roberto Lepone, sacrificato sull’altare della stabilità politica della poltrona del Sindaco.
Adesso sentiamo parlare il neo assessore Luca Salvatore di un nuovo miniappalto o addirittura di un affidamento diretto ad una nuova ditta giustificato da un’emergenza creata dalla stessa amministrazione, e in mancanza di un qualsiasi atto amministrativo che faccia intravedere un percorso di normalizzazione nella gestione dei rifiuti: spero che il tempo delle barzellette sia finito e che passata la campagna elettorale che tanto tempo assorbe agli amministratori, si possano finalmente trarre le conseguenze di cotanti disastri”.
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