Minturno, Stefanelli: “Amministrazione Graziano in continuita’ con le amministrazioni degli ultimi 20 anni”

Le ultime vicende politiche testimoniano ancora una volta come l’unico collante che tiene uniti consiglieri e assessori che sono quotidianamente in ‘contrapposizione’ e in ‘competizione’ tra di loro è l’interesse privato. Basti pensare al fatto che l’Amministrazione comunale continua a violare impunemente la normativa nazionale anticorruzione e le regole contenute nel Piano anticorruzione votato dalla stessa Giunta comunale.

C’è, infatti, tutta una serie di decisioni assunte da questa Amministrazione che contrastano con le regole e con i principi contenuti nella normativa di settore. Il caso più eclatante è sicuramente rappresentato dall’aver affidato la responsabilità dell’ufficio gare e contratti ad un funzionario che è stato recentemente condannato in primo grado per truffa ai danni dello Stato e frode in appalti pubblici, con il pericolo di veder dichiarati nulli tutti gli atti posti in essere dal funzionario incompatibile. Non credo esistano altri casi analoghi in Italia. Ma nessuno obietta, perché ognuno ha il proprio piccolo o grande interesse da tutelare.

Oltre a questa macroscopica violazione della normativa anticorruzione, ancora vengono erogati fondi pubblici senza alcun regolamento e senza alcun criterio oggettivo e predeterminato. Stesso andazzo nella gestione degli immobili pubblici affidati ad libidum ad associazioni che hanno supportato questa amministrazione e che dovranno supportare, nella prossima campagna elettorale, i superstiti di questa maggioranza che avranno ancora la faccia tosta di presentarsi alla gente dopo tutti i guai combinati.

Si può tranquillamente affermare che nelle modalità di gestione del potere pubblico, questa amministrazione sia l’esatta continuazione del sistema che ha governato Minturno per venti anni. Cambiano alcune facce ma la solfa è sempre la stessa: un’amministrazione che si regge su piccoli interessi privati e sull’omertà dei consiglieri comunali.

Credo che il Partito Democratico debba lavorare da subito per creare una nuova classe dirigente, che non lo sia soltanto anagraficamente ma deve essere portatrice di una nuova cultura amministrativa fondata sulla professionalità e sul rispetto dell’interesse collettivo.

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