Rispetto la scelta del sindaco Graziano di occuparsi dei propri problemi personali e dei propri affetti familiari, per questo ritengo che la convocazione di consigli comunali in presenza delle sue dimissioni irrevocabili, sia un grave errore ed una mancanza di rispetto a livello istituzionale ed umano. Il sindaco non si è dimesso per questioni politiche, altrimenti sarebbe venuto in consiglio a spiegare i contorni della crisi e le motivazioni.
Credo che la cosa più giusta da fare politicamente sia rassegnare le dimissioni in blocco e porre termine immediatamente a questa consiliatura. Non mi spaventa l’arrivo di un commissario prefettizio che avrebbe tutto il tempo di riportare nella legittimità amministrativa e contabile la questione dei debiti fuori bilancio, che per ben due anni non è stata affrontata volutamente dall’assessore Colacicco.
Gli ultimi tre documenti di bilancio sono stati approvati fuori tempo massimo, senza alcuna possibilità di modifica da parte dei consiglieri, e senza alcun confronto tra i consiglieri in fase di redazione: in realtà, la maggioranza era già stata commissariata dal proprio assessore al bilancio.
Paolo Graziano è una persona esperta e non credo proprio che abbia fatto un gesto avventato così per smuovere le acque, quindi andrebbero rispettare le sue volontà, soprattutto da chi dice di essergli vicino anche personalmente. Anche perché i problemi del Comune di Minturno sono talmente tanti che occorre avere una grande forza di animo e di entusiasmo per poterli affrontare. Anche negli ultimi tempi il sindaco è parso stanco, demotivato, assente, per cui se questo è il suo animo, meglio lasciar perdere.
Una decisione difficile ma che fa onore a Paolo. Se non si sente più la forza mentale, meglio lasciare ad altri il compito di provare a cambiare le cose, senza perdere ulteriore tempo.
Minturno ha tutto il diritto di guardare al futuro, non di galleggiare in agonia.
Gerardo Stefanelli
Consigliere Comunale Partito Democratico di Minturno