1) licenziamento definitivo (?) di 35 dipendenti comunali già reintegrati da un giudice del lavoro;
2) rinuncia del Comune ai crediti vantati nei confronti della Regione Lazio (i quali da residui attivi si trasformeranno in un’ulteriore significativa passività da coprire con i soldi dei cittadini minturnesi);
3) gli atti annullati vengono considerato illegittimi e causa di un indebito esborso di denaro pubblico (qualificando quindi i comportamenti adottati dalla giunta Galasso e aprendo di fatto varco ad un’azione di responsabilità verso chi ha posto in essere atti illegittimi causa di danno erariale).
Sorridiamo inoltre alla lettura della delibera di giunta con cui si annullano le convenzioni con la Regione Lazio e tutti gli atti conseguenti: sorridiamo alle affermazioni per cui questa amministrazione sarebbe parsimoniosa, pensando invece a quanta poca attenzione ci sia stata in altre vicende relative ad esempio ai contratti di collaborazione del dott. Bruno e del Comandante Novelli, adottati contro le previsioni normative e anche contro il parere del responsabile del servizio.
Non condividiamo neanche sotto l’aspetto politico l’operato dell’Amministrazione Graziano. Più volte sia il consiglio comunale sia la conferenza dei capigruppo aveva espresso la volontà di decidere in maniera collettiva e di procedere al licenziamento solo come extrema ratio. Invece è stata presa questa decisione di licenziare senza neanche condividere le motivazioni e i passaggi fondamentali. Mi auguro che almeno abbiano condiviso in maggioranza tale procedimento: me lo auguro perché è chiaro a tutti che non si può operare sulla pelle di 35 famiglie e poi nascondersi dietro l’operato della giunta. Ogni consigliere di maggioranza deve sentire sulla sua pelle le responsabilità di tale decisione. Chi non si oppone, vuol dire che condivide: metodi, obiettivi e procedimenti. Non si venga a dire che questa è la scelta di un assessore o di una parte della maggioranza.
Non ci vengano a dire che questa era l’unica strada: basta vedere cosa ha fatto il Comune di Sora che continua la sua battaglia contro la Regione Lazio che ha tratto in inganno i Comuni sull’origine dei fondi destinati alla stabilizzazione creando così i presupposti di un falso rispetto del patto di stabilità. Ebbene il consiglio comunale di Sora continua la sua battaglia politica insieme agli altri Comuni interessati per trovare una soluzione politica e giuridica a tale vicenda.
A Minturno, invece, un’amministrazione incompetente e inconcludente decide di eliminare il problema nel modo più veloce possibile. Non importa che le prospettive di vita e di stabilità professionale di 35 persone siano stravolte. L’importante è alleggerire il bilancio comunale tagliando i più deboli. Troppo facile licenziare persone dopo anni di servizi: se proprio bisognava licenziarle tanto vale creare prospettive di reimpiego attraverso cooperative cui affidare la gestione di alcuni servizi comunali.
Il Sindaco Graziano ha sempre detto di essere pronto a restituire la fascia al Prefetto: ci saremmo aspettati una maggiore tenacia nella lotta a difesa non solo dei 35 dipendenti comunali, ma anche della dignità dei funzionari e amministratori del nostro Comune”.
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