“La storia dell’ex Sieci ci insegna come il malgoverno e l’incompetenza amministrativa abbiamo trasformato una ricchezza della storia e dell’identità di Minturno in un relitto. È ora che il complesso industriale sia restituito ai minturnesi e che ci si impegni a recuperare quell’area”. È quanto afferma Gerardo Stefanelli in merito alla convenzione trentennale, stipulata nel 2002 tra il Comune di Minturno e l’Ismef – Istituto Mediterraneo di Formazione per le Professioni Nautiche, che avrebbe dovuto riqualificare l’ex fabbrica di mattoni e che, invece, ha reso il complesso archeologico un rudere fatiscente divenuto simbolo di Scauri.
“L’allora Ministero della Navigazione aveva destinato 30 milioni di euro per la creazione di un polo di formazione per le professioni nautiche. L’Ismef non ha dato seguito al progetto approvato; così i finanziamenti sono stati persi e, purtroppo, dei 30 milioni di euro ipotizzati all’inizio non ne è rimasto nulla. Allo stato dei fatti l’unica possibilità che abbiamo è accedere ai Fondi Europei.”
“È urgente – continua Stefanelli – individuare un’azione che ci permetta di usufruire dei fondi comunitari per dare nuova luce e nuova vita al complesso dell’ex Sieci. I Fondi Europei ci sono, come ha spiegato il presidente Zingaretti nell’incontro della settimana scorsa a Latina al quale ho partecipato. Solo per il 2016 la Regione Lazio ha previsto l’erogazione di fondi europei tramite bandi fino a 450mln di euro. Il nostro obiettivo è portare parte di quei fondi a Minturno per riqualificare l’ex Sieci con un progetto all’avanguardia, di respiro comprensoriale e che sia in grado di autosostenersi nel tempo, senza gravare sul bilancio del Comune.”