“La relazione del Ministero dell’Economia ha palesato come, da troppi anni ormai, l’ente comunale è stato mal gestito con una logica clientelare anche sul piano delle assunzioni. Tanto è vero che il Comune di Minturno si ritrova oggi con un personale spesso precario e, per questo condizionabile. In altre parole, questo modo riprovevole di gestione del personale comunale ha fatto sì che chi ha governato ha avuto la possibilità sia di controllare con il ricatto il personale precario sia di condizionare l’operato dei dipendenti politicizzati.” Chiosa così Gerardo Stefanelli, candidato a sindaco alle prossime amministrative, alla luce della situazione sconcertante degli usi e mal costumi insiti nella gestione del Comune, emersi dall’ispezione del Ministero.
“Si tratta di un sistema da scardinare, necessario per rendere la macchina amministrativa finalmente efficiente e, soprattutto, per restituire la dignità del lavoro dei dipendenti comunali. Per queste ragioni – afferma Stefanelli – riteniamo sia ormai indispensabile, in primis, per un buon governo della casa comunale, ripristinare le regole attraverso l’indicazione, ogni anno, di obiettivi chiari da raggiungere per ogni settore di competenza.”
“In una corretta e accurata gestione del personale occorre gestire le risorse non tralasciando la produttività, in modo da premiare quei dipendenti che effettivamente lavorano e coloro i quali raggiungono risultati verificabili, apportando, con il loro operato, un giovamento all’azione dell’ente pubblico. In questa direzione – continua – è opportuno attribuire gli incarichi apicali con una durata lunga, rispetto a come si è compiuto finora, per poter permettere ai dipendenti di avere un quadro chiaro e risorse certe. ”
“È imprescindibile, allo stato dei fatti, investire sulla formazione dei dipendenti, così da consentire loro di poter prestare servizio con le conoscenze adeguate e la dovuta serenità. Al fine di rendere fertile la pubblica amministrazione – ne è convinto Stefanelli – urge soprattutto approvare regolamenti che limitino l’esercizio discrezionale del potere pubblico, a tutela dei diritti di cittadini, professionisti e imprese. In ultimo – conclude – è opportuno istituire una struttura deputata esclusivamente al controllo di gestione che deve effettuarsi con cadenza trimestrale per poter apportare correttivi o, dove necessario, soluzioni ai problemi che, nel frattempo sono stati individuati nella pratica quotidiana.”
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