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Gaeta

MITRANO “CAMBIA VERSO”: dal bene comune a quello dei privati

Emiliano Scinicariello

In questi giorni Gaeta sta assistendo alla scrittura di una brutta pagina della sua storia. Se attraverso gli atti degli uffici viene contraddetta la volontà espressa dal consiglio comunale, significa che qualcosa non funziona nella vita democratica e amministrativa della città.

Mi riferisco alla vicenda della “Gran Guardia” e alla relativa determina di “locazione di valorizzazione”.
Nella determina il dirigente “interpreta” una volontà mai espressa dal consiglio comunale e, arrogandosi un potere che non ha, stabilisce che “l’intervento di recupero e valorizzazione dell’edificio denominato La Gran Guardia sarà attuato mediante il ricorso allo strumento della Locazione di Valorizzazione ai sensi dell’articolo 3 bis del D.L. n. 351/2001”.

In parole povere, l’affidamento in locazione ad un privato per 50 anni in cambio dei lavori di restauro.

E per dare concretezza all’atto, il dirigente ha allegato lo schema di bando di gara per la scelta dell’affittuario.
Si voleva così ripetere una nuova privatizzazione di beni pubblici, come avvenuto con la Caserma Cosenz, affidata in parte ad una fondazione privata, addirittura senza procedure di evidenza pubblica.

Mitrano è recidivo, e di lui non ci si può fidare.
Scoperto l’inganno, oggi il sindaco si affretta a dire che è stata una iniziativa del dirigente e non una volontà politica della sua amministrazione.

La scusa non regge: o Mitrano non ha controllato l’atto, e ciò è molto grave per l’importanza e per le implicazioni che comporta la determina o, vistosi “scoperto”, ha preferito scaricare su altri responsabilità proprie, ma il sindaco in tal caso non fa una bella figura dal punto di vista comportamentale.

In ogni caso, il sindaco Mitrano da questa vicenda non ne esce affatto bene…
Data l’inquietante premessa, oggi mi sento di consigliare, per il bene della città di Gaeta, due cose: la prima, farebbe bene il dirigente a revocare la determina e predisporre gli atti per il restauro dell’immobile a favore della collettività e del suo uso pubblico; la seconda, farebbe bene il sindaco a reperire idonee poste certe nel bilancio di previsione di prossima approvazione, se vuole essere credibile con quanto recentemente dichiarato sull’argomento.

E’ ancora in tempo, se non vuole che le sue siano solo chiacchere.

E intanto Gaeta avrebbe scampato l’ennesima beffa.

redazione

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