La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2018, a cui il Comune di Terracina aderisce da anni con una serie di interessanti iniziative e alla quale ha partecipato quest’anno anche il nostro Circolo, è anche l’occasione per fare il punto della situazione sulla Mobilità della Città, sugli strumenti di programmazione e sulle politiche di gestione messe in atto.
A tale scopo abbiamo elaborato applicandolo alla nostra Città alcuni degli indicatori che Legambiente, assieme al Sole 24 Ore e ad Ambiente Italia, ogni anno pubblica per i capoluoghi di provincia italiani all’interno del Rapporto Ecosistema Urbano.
Gli indicatori sulla Mobilità esaminati sono: la domanda di Trasporto pubblico locale (TPL), l’offerta di Trasporto pubblico locale, il costo del servizio, la spesa per singolo viaggio, il tasso di motorizzazione auto, l’incidentalità stradale, le auto alimentate a carburante alternativo (gpl, metano, elettriche, ibride), le navette TPL elettriche/metano, le piste ciclabili, le isole pedonali, Ztl, zone 20 e zone 30, Servizi di car sharing, bike sharing, car pooling, Piano della Mobilità (PUMS).
Gli indicatori, elaborati sulla base di dati ufficiali, sono stati confrontati con il Valore di Riferimento, ottenuto facendo la media dei valori dei capoluoghi di provincia con meno di 80.000 abitanti, le cosiddette Piccole Città, pubblicati all’interno del Rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente.
Di seguito il quadro di sintesi degli Indicatori, che evidenzia tutte le criticità: I dati del Trasporto pubblico locale (TPL) sia relativamente alla domanda che all’offerta di servizio, risultano molto al di sotto della media di riferimento, ossia la media delle piccole città. Questi due indicatori, assieme al tasso di motorizzazione auto, ci dicono che Terracina è ancora una città con una mobilità obsoleta – decisamente auto-centrica – ed il servizio di trasporto pubblico è poco usato e poco incentivato. Buono invece il costo del servizio rapportato al numero di Km offerti dal gestore COTRI e la qualità della flotta di automezzi impiegati, quasi tutti a metano o elettrici. Per quanto riguarda gli indicatori sulla mobilità lenta, è buono il dato sui metri equivalenti di piste ciclabili (utilizzabili) ma c’è da migliorare decisamente sulla loro qualità realizzativa e sulla loro manutenzione oltre che progettare un ampliamento dell’attuale infrastruttura integrando l’esistente ed il nuovo all’interno dei reali flussi (scuola, lavoro) di spostamento cittadino. La mobilità pedonale, visto il deficit sia dell’indicatore relativo alle isole pedonali che di quello relativo alle ZTL, Zone 20 e Zone 30, è fortemente penalizzata nella nostra città, dove oramai i marciapiedi praticabili sono inesistenti, occupati da tavolini e sedie dei locali e da dehors (come del resto le piazze). E’ importante sviluppare la Mobilità dolce ed i servizi di Green Mobility sfruttando gli strumenti della Legge Regionale 28 dicembre 2017, n. 11 “Disposizioni per favore la mobilità nuova” approvata nel 2017, legge che favorisce la mobilità collettiva come car pooling, car e bike sharing, l’utilizzo di bici+treno, promozione zone 20 e 30, parcheggi e spazi comuni dedicati per le biciclette, il cicloturismo, le ciclo-officine, le ciclovie e le infrastrutture per la mobilità. Non esistono scuole raggiunte da un servizio Pedibus e appena l’1,5% rientri in zone a traffico limitato. Code e smog che avvolgono bambini e ragazzi non sono però un destino inevitabile. Grave la mancanza sia del PUM (Piano della Mobilità) che del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), se ne parla oramai da troppi anni ma siamo ancora senza. Il PUMS è un moderno e imprescindibile strumento di programmazione della mobilità complessiva dei centri urbani, oramai adottato in tantissime Città in Italia e nel mondo.
“Siamo contenti che l’Amministrazione aderisca tutti gli anni alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, ma, alla luce della quantità e della rilevanza delle criticità che emergono dalla nostra analisi, ci chiediamo: cosa è stato fatto in passato e cosa ha fatto l’Assessore in carica e la sua
Amministrazione negli ultimi due anni sul tema della Mobilità a Terracina? Evidentemente non molto. Una Città questa, che chiede con forza di uscire dall’immobilismo e di cominciare ad affrontare con decisione le questioni cruciali: l’organizzazione dei parcheggi di scambio esterni e la gestione del
traffico e della viabilità che la riducono (in alcune giornate di intensa presenza) ad un ammasso informe di lamiere impossibilitate a muoversi in qualunque direzione; lo stato di dissesto grave e pericoloso delle strade comunali; l’organizzazione della mobilità intermodale e l’assenza grave di servizi minimi nell’area portuale, abbandonata al degrado da anni e senza un piano di riqualificazione; la difficile mobilità nel centro storico alto, irrisolta da sempre, nonostante le ultime programmazioni della Navetta al Centro Storico; la direttrice stazione-mare, pianificata con lungimiranza negli anni ’70 per
intercettare ed alleggerire il traffico entrante a Terracina dall’Appia e fondamentale per collegare alla Città la nuova urbanizzazione oggi dimenticata del Calcatore; il Polo Trasporti, mai decollato ed in stato di abbandono cronico con una stazione ferroviaria “fantasma” oggetto di atti di vandalismo; la
carenza di manutenzione e lo stato di degrado delle infrastrutture primarie, con il Ponte sul Sisto demolito e dopo due anni ancora lontano da una seppur provvisoria ricostruzione, la situazione precaria della Superstrada Terracina-Frosinone, la Stazione ferroviaria ed il Treno finiti nell’oblio oramai dal
2012 ed ora preda solo di comode strumentalizzazioni elettorali; il sottoutilizzo e la carenza di servizi della Stazione di Monte San Biagio-Terracina mare, strategico snodo di connessione sulla linea ferroviaria nazionale fl7, il cui collegamento con la Città andrebbe invece incentivato e valorizzato,
allungandolo anche agli orari notturni, anche con servizi di taxi e navette veloci, e su cui il nostro Circolo è impegnato, dall’anno scorso, con una importante azione permanente sulla mobilità sostenibile a livello europeo (http://mobilityweek.eu/registered-actions/country=IT&action_uid=gS4gZaUR) ; un progetto di Ciclabilità cittadina integrato nei flussi reali di spostamento delle persone, che preveda anche l’interconnessione con la futura ciclovia nazionale del Sole e che superi l’obsoleto Anello Ciclabile pensato per il passeggio in bici; lo sviluppo dei servizi di Green Mobility vista anche la loro valenza per una Città turistica; la pianificazione del trasporto Casa-Scuola che garantisca aree sicure e a misura di bambino libere dall’invasione delle automobili, pianificando servizi di Pedibus, creando percorsi sicuri (vedi le centinaia di studenti che ogni giorno si spostano dal polo trasporti della Stazione agli Istituti superiori Bianchini e Leonardo da Vinci con il pericolosissimo attraversamento dell’Appia), inserendo le scuole all’interno di zone a traffico limitato ed evitando così traffico, code e smog all’ingresso e all’uscita; la promozione e l’istituzione della figura del Mobility Manager nelle scuole e nelle realtà di lavoro pubbliche e private con più dipendenti; un disegno organizzato e chiaro delle modalità di spostamento delle persone e delle merci, la ricerca di fondi e la progettazione finanziata per poter accedere ai molti finanziamenti regionali, nazionali ed europei che vengono banditi sul tema della mobilità, come ad esempio il caso del progetto comunale “Share Fresh Air Project” a valere sul bando “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro” 2016 del Ministero dell’Ambiente, ammesso al cofinanziamento per oltre 450 mila euro nella ‘fase programmatica’, ma purtroppo risultato poi non tra quelli finanziati nella fase ‘attuativa’; la mancanza
di un Piano della Mobilità, a riguardo, visto che anche l’Unione Europea spinge per il superamento del Piano urbano del traffico (PUT), ormai obsoleto, con il Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS), finanziato dall’Ue, e ci chiediamo perché il nostro Comune ha aggiornato, e a proprie spese,
ancora il PUT.
Tutto ciò premesso, chiediamo all’Assessore competente, di istituire un Osservatorio comunale sulla Mobilità ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto Comunale, aperto a tutti i portatori di interesse, per la costituzione del quale faremo formale richiesta (alla quale speriamo questa volta di ricevere dovuta risposta), per affrontare, finalmente con urgenza e decisione, le rilevanti problematiche della mobilità della nostra Città e per fornire risposte concrete alle tante questioni aperte, risposte che la Città attende oramai da troppo tempo e che non possono di certo limitarsi al, seppur necessario, lavoro di rattoppo delle strade comunali disastrate, all’attivazione di alcuni servizi di bus-navetta durante il periodo estivo, o all’avvio di alcuni interventi estemporanei e fuori da un inesistente quadro programmatico coerente sulla mobilità cittadina, come l’ascensore per il centro storico o il parcheggio a San Domenico. Apprezziamo invece l’impegno con cui l’Amministrazione aderisce tutti gli anni alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile con lodevoli iniziative “ludiche”, settimana alla quale quest’anno abbiamo aderito anche noi con il Dipartimento nazionale di Legambiente per la mobilità ciclistica LEGAMBICI con un innovativo “archeobicitour” a marchio “Appiaday”, ma dobbiamo constatare con molto realismo, che nella quotidianità di tutti i giorni, la mobilità sostenibile ed in generale una qualità della mobilità accettabile, in questa Città, sono ancora di là da venire e per adesso restano purtroppo solo una chimera, altro che la velleitaria partecipazione di Terracina al prestigioso European Mobility Week Award vinto per altro negli anni da città che hanno fatto davvero la storia della mobilità sostenibile come Copenhagen, Ferrara, Bologna, Vienna, Budapest” dichiara l’ingegner Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo Legambiente di Terracina.
Per gli approfondimenti del caso si rimanda al dettaglio degli indicatori esaminati:
Domanda del TPL: questo indicatore misura l’uso del servizio pubblico da parte dei cittadini misurando i viaggi a persona all’anno sui mezzi pubblici. Il valore misurato pari a 12,72 (viaggi/abitante/anno) anche se in crescita negli ultimi anni risulta di molto inferiore alla media delle piccole città italiane (33,2) con le migliori che si collocano attorno a ai 70 viaggi/abitante/anno.
Offerta del TPL: che misura i chilometri di servizio offerti annualmente dalla società che gestisce il servizio (COTRI) ed approvati dall’Ente comunale. Anche questo indicatore 9,7 (km- vettura/abitante/anno) seppur in leggero miglioramento negli anni risulta inferiore alla media (20,6) e lontano dai migliori (34). Il programma di esercizio 2017 approvato dall’Ente comunale, prevede nel dettaglio una percorrenza totale di 448.744 chilometri.
Buoni rispetto alla media delle piccole Città risultano i due indicatori relativi al Costo pubblico del servizio (1,51 € a km offerto) che misura la spesa pubblica per finanziare il servizio e alla Spesa per singolo viaggio (0,34€) che misura gli ulteriori ricavi del gestore del servizio per la vendita di biglietti
ed abbonamenti. In base al Piano di esercizio del TPL 2017 del comune di Terracina il costo pubblicodel servizio è stato di 675.429 € a fronte di una offerta di 448.744 Km Migliori della media anche il tasso di motorizzazione 59,25 (auto circolanti ogni 100 abitanti) con una media delle piccole città pari a 65 e l’incidentalità stradale con 3,55 (morti e feriti in incidenti stradali ogni 1.000 abitanti) contro una media di 5,25.
Relativamente alla tipologia delle auto circolanti, le Auto alimentate a carburante alternativo (gpl, metano, elettriche, ibride) risultano pari all’8,15% del parco auto, peggiore della media nazionale che è del 8,9%, con l’Italia che è ancora molto lontana da alcune performance europee (es. Norvegia) con già
oltre il 60% di auto elettriche.
Buona invece la quantità di navette del TPL elettriche/metano con una percentuale di navette elettriche o a metano sul totale parco automezzi pari all’83%.2014/94/UE impone che almeno il 25% dei nuovi autobus sia a trazione alternativa al diesel (veicoli elettrici, GNC, GNL, biometano, ibridi).
Gli indicatori relativi alla mobilità dolce (ciclabile e pedonale) presi in considerazione sono le piste ciclabili, le isole pedonali, e le Ztl, zone 20 e zone 30.
L’indicatore piste ciclabili misura i metri equivalenti di piste ciclabili (praticabili in sicurezza) ogni 100 abitanti, il valore misurato a Terracina è 16,19 secondo l’elaborazione fatta da Legambiente, migliore della media delle Piccole Città di 6,28 con le migliori che stanno a 18,15. Reggio Emilia anche
nel 2017 si conferma il valore più alto dell’indice (41,02 metri equivalenti/100 abitanti) grazie a una rete complessiva di piste ciclabili che si estende per 235 km. E’ Copenaghen il paradiso dei ciclisti dove nel 2016 le bici hanno superato le auto.
Isole pedonali: secondo l’elaborazione fatta da Legambiente l’estensione pro-capite della superficie stradale pedonalizzata (mq/abitante) è pari a 0,23 inferiore alla media delle Piccole Città che è di 0,34 con le migliori che stanno a 0,90. Per Terracina bisogna però considerare che almeno il 30% della
superficie disponibile effettiva sconta l’occupazione da parte di tavoli e sedie di bar e locali pubblici.
Ztl, zone 20 e zone 30: a Terracina non sono presenti ztl permanenti e zone 20/30. Una Zona 20/30 è un’area della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 20/30 Km orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano. La minore velocità consentita permette una migliore
convivenza tra auto, biciclette e pedoni. Rallentare la velocità massima in città è un intervento già realizzato in molte città europee e anche italiane che non ha praticamente controindicazioni.
I servizi di Green Mobility: Car sharing, Bike sharing, Car pooling, etc sono ad oggi praticamente inesistenti a Terracina pur cominciando ad essere consistenti le esperienze in tal senso a livello italiano ed anche di città limitrofe (es. servizio Bike Gaeta).
Relativamente all’aspetto pianificatorio, pur avendo deliberato di adottare un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) comunale, ad oggi, la città ancora non si è dotata di tale piano. Il PUMS è un moderno strumento di programmazione della mobilità nelle città che supera gli altri strumenti di
pianificazione dei Trasporti cittadini e le cui linee guida per la redazione sono state definite con il recente Decreto 4 agosto 2017 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
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