I Di Gei’s hanno portato le loro note di pace e d’amore sulla spiaggia di Serapo, al lido Selene, nella serata del 22 agosto, con lo spettacolo, prsentato da Andrea Brengola, Hopes of Peace, dove la loro musica si è unita ai meravigliosi versi di Felix Adado, poeta e mediatore culturale.
Il gruppo Di Gei’s nasce nel 2010 in occasione della ricorrenza del X Anniversario della morte del sacerdote focolarino Don Gennaro Avellino.
Fu in quell’occasione che animando un momento in suo ricordo, alcuni di quei ragazzi e ragazze che erano cresciuti sotto la sua guida amicale e spirituale, sentirono, divenuti adulti, l’esigenza di continuare a cantare e a suonare insieme. Il nome fa proprio riferimento al prete, avendone loro preso le iniziali.
I ragazzi di questo complesso, ricordano con affetto la figura di Don Gennaro: “In occasione di un suo trentesimo, dopo che avevamo suonato, si fermò da noi, ed era molto contento, a lui la musica piaceva tanto, ci ha iniziato personalmente a questa esperienza, che noi abbiamo voluto portare avanti, perché entusiasti dell’idea.
Adesso abbiamo ampliato il repertorio con degli autori di musica leggera, però sempre con l’ispirazione cristiana, e dei valori di moralità e di pace”, ne parla così Enza Reale una dei vocalist, a nome di tutti gli altri, ovvero: Cinzio Capozzi alla chitarra elettrica, Franco di Santo Basso elettrico, Giuseppe Iannoli alla batteria, Cristian Congedo alla tastiera e le voci di Chiara Fasano, Claudia Macone, Michela Monterossi, e Marco Viola.
Durante l’evento sono stati intonati brani che toccano temi come la guerra, la pace e la preghiera, tipo Imagine, Il Mondo che vorrei e tante altre, alle quali si alternavano le poesie dell’autore di origine togolese, che raccontavano la sua storia e quella di altri immigrati clandestini come lui, parole che esprimevano le sue sofferenze, dalla difficile giovinezza nel suo paese con un padre violento, alla disagevole vita da clandestino in Italia.
Ma durante questi momenti Felix trovava la forza grazie ad un quaderno ed una penna, era il suo modo di non pensare, di evadere dalla realtà, così è avvenuto il suo approccio con la poesia: “Non è nata una passione, l’ho trovata così all’improvviso, senza che la cercassi, perché mi ero innamorato della lingua italiana e volevo lasciare una traccia nella razza italiana”.
Un grande spettacolo che attraverso le note e le parole ha unito tutti sotto un unico desiderio, quello di costruire un mondo di pace, unità ed integrazione.