NASpI, da gennaio 2025 attenzione alle dimissioni volontarie: cambiano le regole

Dal 1° gennaio del prossimo anno arriveranno delle novità per la Naspi, secondo quanto stabilito dal Governo: cosa cambierà.

Il Governo, attraverso la nuova Legge di Bilancio, ha introdotto delle novità per la Naspi che saranno in vigore già dal 1° gennaio del prossimo anno. Le modifiche riguarderanno i requisiti per richiedere l’indennità riconosciuta ai lavoratori che hanno perso l’impiego.

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NASpI, da gennaio 2025 attenzione alle dimissioni volontarie: cambiano le regole (Gazzettinodelgolfo.it)

Gli aggiornamenti sono stati introdotti per evitare eventuali abusi, per i cosiddetti “furbetti della Naspi” sarà molto più complicato aggirare le norme per intascare l’indennità. Oltre a queste novità, come accadrà alle pensioni e alle varie prestazioni, l’importo massimo erogabile per la Naspi salirà secondo i dati dell’Istat. Nel prossimo paragrafo tutti i dettagli su come cambierà la normativa per accedere all’indennità.

Naspi, tutte le novità che verranno introdotte nel 2025

Sono in arrivo una serie di novità per la Naspi che entreranno in vigore dal prossimo anno. L’esecutivo, difatti, nella Legge di Bilancio 2025, che sarà approvata in queste settimane, ha introdotto delle modifiche per l’indennità riconosciuta ai soggetti che perdono il lavoro.

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Naspi, tutte le novità che verranno introdotte nel 2025 (Gazzettinodelgolfo.it)

La prima riguarda le dimissioni volontarie. Ad oggi, la Naspi è destinata ai lavoratori che hanno perso involontariamente l’impiego o hanno presentato le dimissioni per giusta causa, ma avendo maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti.

Dal 2025, in qualsiasi caso chi lascia volontariamente un impiego con un contratto a tempo indeterminato potrà richiedere la Naspi, ma sempre rispettando il requisito delle 13 settimane di contribuzione maturato dopo l’ultimo rapporto di lavoro cessato. Questa novità è stata introdotta per limitare la tendenza a dimettersi per individuare nuovi impieghi di breve durata ottenendo la Naspi o per evitare il pagamento del ticket di licenziamento da parte delle aziende. Non solo, questa modifica consentirà di lasciare un’attività non gradita dal lavoratore.

Un ulteriore novità è rappresentata dalla norma secondo cui dopo 15 assenze ingiustificate l’interruzione del rapporto lavorativo sarà da imputare alla volontà del dipendente e non dell’azienda. In questo modo si eviteranno i cosiddetti “furbetti” che puntano a farsi licenziare per ottenere la Naspi. In casi del genere, dunque, dal 2025 non sarà più prevista l’erogazione dell’indennità.

Inoltre, la misura non sarà riconosciuta ai lavoratori rimpatriati dopo aver svolto un’attività all’estero, novità introdotta per limitare la precedente normativa che prevedeva l’erogazione degli importi anche solo dopo un giorno di lavoro lontano dall’Italia.

Infine, per effetto del tasso di inflazione rilevato dall’Istat, come pensioni ed altre misure assistenziali, il limite massimo della Naspi salirà dello 0,8%. L’importo massimo per il 2024 era stato fissato a 1.550,42 euro che, tenendo conto della percentuale appena indicata, dovrebbe salire a 1.562,82 euro. L’ufficialità sul nuovo importo arriverà dall’Inps nelle prossime settimane.

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