di Maria Ida Romeo
Per chi visita Napoli durante il periodo natalizio, un appuntamento da non perdere è San Gregorio Armeno.
Vicolo dello storico quartiere partenopeo “Spaccanapoli”, San Gregorio è famoso in tutto il mondo per ospitare botteghe artigianali di presepi che con le loro creazioni mantengono viva ed attuale una tradizione culturale che risale al Settecento.
Pastori in terracotta e ceramica, natività, riproduzioni di botteghe storiche ricche di dettagli e scene d’altri tempi curate nei minimi dettagli rendono magica l’atmosfera e questa strada unica nel suo genere.
Nel cortile di un palazzo del vicolo, è possibile immergersi in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto grazie ai fratelli Capuano, maestri presepisti fin dal 1840, specializzati in scenografie e pastori che sorprendono per la ricchezza di particolari ed espressioni realistiche. Proprio qui, inaspettatamente, seduto su una semplice sediolina di legno, in un momento di riposo, con indosso il grembiule da lavoro, accoglie in modo bonario e socievole, proprio lui, il maestro Vincenzo Capuano.
Parlando con lui, scopriamo che il primo presepe fu realizzato a San Martino e che di quella scuola sono gli autori dei presepi permanenti di Pietralcina, San Giovanni Rotondo e Palazzo Reale di Madrid.
Lo stesso Capuano rivela che fu il trisavolo del padre a trasferire per primo, intorno alla metà del XIX sec. dal quartiere di San Martino, la sua bottega di presepi proprio a San Gregorio Armeno, dando il via alla nascita delle successive attività artigianali che a tutt’oggi possiamo ammirare risalendo su per il vicolo, alla fine del quale si possono gustare i babà, tipici prodotti della tradizione napoletana.
San Gregorio Armeno, benché simbolo della cultura tradizionale, dà spazio anche alla tipica ironia napoletana con la presenza nel presepe di statuette rappresentative di personaggi di attualità che, nel bene o nel male, si sono contraddistinti nell’anno ormai al termine. Tra le tante spicca, per esempio, la statuetta del ‘traditore’ Higuain con ancora indosso la maglia azzurra partenopea corredata però da parole in rima non troppo gentili.
Che piaccia tradizionale o moderno un presepe di San Gregorio conserva sempre un fascino particolare ed è una meta possibile fino al 6 gennaio.