“Pur se all’estero per lavoro mi trovo costretto ad intervenire, perché chiamato in causa insieme a mio padre, dalle farneticanti affermazioni dell’ex sindaco di Formia che individua proprio in mio padre la causa dei mali della Formia di trent’anni fa ed in me e nei miei amici la causa di quelli di oggi”. A parlare Aldo Forte, figlio di Michele, esponente di Centristi per Formia.
“Bartolomeo si dipinge come un salvatore della Patria dimenticando che le inchieste che coinvolsero vari amministratori dell’allora Democrazia Cristiana, tra cui mio padre e che di fatto, portarono alla sua prima elezione, si conclusero tutte col proscioglimento degli imputati, col risarcimento per i danni subiti e, nel caso di mio padre con le scuse da parte della stessa Procura che lo aveva inizialmente accusato.
Che la Formia degli anni ’80 era una città viva, in forte crescita anche se con tutte le contraddizioni dell’Italia di quegli anni, ma non è mai stata la succursale di Casal di Principe come tutti gli atti giudiziari dimostrano.
Invece la Formia che Bartolomeo lascia è sotto gli occhi di tutti: una città abbandonata, stremata, sfiduciata, senza acqua da mesi, con una gestione dei rifiuti fallimentare nel senso tecnico perché la sua ‘Formia Rifiuti Zero’ è già tecnicamente fallita come l’altro suo ‘gioiellino’ che ci lasciò in eredità anni fa, la ‘Formia Servizi’.
Una città senza un’opera avviata, senza un progetto finanziato, senza essere riuscito neanche a spendere gli ingenti investimenti lasciati dall’amministrazione Forte ed in gran parte finanziati dalla giunta regionale di cui ho fatto parte.
Di tutto questo disastro, secondo Bartolomeo, i responsabili saremmo io ed i miei amici che siedono in consiglio comunale all’opposizione, questo perché in questi quattro anni siamo stati gli unici che, mantenendo fede al patto sottoscritto con gli elettori ci siamo sottratti alla disgustosa compravendita che ha visto passare consiglieri da una parte all’altra in cambia di una poltrona, di una progettazione o di un semplice contributo a qualche loro ‘associazione’.
Nella sua fantasiosa ricostruzione l’ex sindaco invece dimentica che la sua amministrazione era già caduta con la bocciatura del bilancio e solo l’ingresso in maggioranza di Forza Italia, o meglio di una parte di FI, gli aveva permesso di andare avanti per perseguire solo i loro personali interessi.
Spero che queste polemiche siano solo gli ultimi strascichi di un’era che si è ormai definitivamente chiusa e che invece, già dai prossimi giorni si torni a discutere di un nuovo progetto di sviluppo che sappia mettere al centro non solo il rilancio economico di Formia, ma che favorisca anche una vera e propria rinascita culturale e civile della nostra comunità, a cui devono contribuire tutte le forze sane, vive e pragmatiche della politica, dell’associazionismo, del volontariato e del mondo dell’impresa mettendo da parte inutili ed anacronistiche divisioni.
Questo è il progetto a cui cercherò di dare il mio modesto contributo insieme a tanti e senza alcuna ambizione personale ma per amore della mia città e con la passione politica che mio padre mi ha insegnato”.
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