Mancati pagamenti. Soldi che un’ impresa ha regolarmente fatturato e che invece non recupererà più. Una ferita aperta per il sistema produttivo nel Lazio più che altrove. Nella regione il valore medio del singolo mancato pagamento ha raggiunto nel 2013 i 29mila euro, crescendo del 72% sul 2012. A rivelarlo è un rapporto di Euler Hermes, uno dei leader mondiali nell’ assicurazione crediti controllato dalla tedesca Allianz, che sarà presentato domani.
«Il valore del mancato pagamento – spiega Michele Pignotti, numero uno per l’ Italia e l’ area mediterranea di Euler Hermes – è più che raddoppiato dal 2007 ad oggi. Il Lazio ha raggiunto la terza posizione nella classifica delle regioni italiane per livelli medi in valore dei mancati pagamenti tra imprese private, alle spalle di Emilia e Lombardia ». Secondo il rapporto, un riscontro indiretto del deterioramento degli insoluti, è il massiccio flusso di nuovi prestiti in sofferenza che ha raggiunto un picco dal 2008, oltre alla stretta del credito alle imprese, crollato del 10% nel 2013.
In realtà il numero degli episodi di mancato pagamento è in diminuzione (-17% in un anno), ma il problema è che cresce di molto l’ entità delle stesse insolvenze: a Roma il valore medio degli insoluti è aumentato nel 2013 del 79%; a Viterbo del 70, a Frosinone del 76.
Vanno un po’ meglio Latina (+22%) e Rieti che invece fa segnare un calo del 33%. È una spina nel fianco per le imprese laziali. Il mancato incasso dei pagamenti innesca un devastante effetto-domino. L’apertura di procedure interne all’ azienda per inserire il mancato pagamento nei fondi svalutazione crediti, comporta meno liquidità da investire nel ciclo produttivo e nella manodopera. Il tutto porta le aziende a chiedere credito alle banche, con i risultati che spesso conosciamo.
(Fonte: La Repubblica)