Con il decreto del 15 dicembre 2017 la Sua Amministrazione decideva lo stanziamento di molti milioni di euro per la risoluzione della carenza idrica nel Sud Pontino. Stanziamenti che (pensando forse di farci felici) prevedono l’installazione di quattro dissalatori sul territorio di Formia.
Nel 2010 una legge ad hoc dichiarava il Golfo di Gaeta “area sensibile sotto il profilo ambientale”. Nel 2017 il Suo decreto annulla tutto ciò, avvalorando la tesi del gestore privato, che propone l’installazione di un impianto che scaricherà in mare i suoi scarti. Il sale e gli altri residui del filtraggio, infatti, se vengono gettati in mare, aumentano a dismisura la salinità delle acque e stravolgono la vita marina.
Quella dei dissalatori si rivela una via costosa, energivora e potenzialmente inquinante.
Produrre acqua dolce in questo modo, inoltre, distoglie l’attenzione dal crescente impoverimento delle riserve idriche sotterrane e superficiali e non fa adottare le necessarie misure di conservazione e risparmio.
Tutto ciò ci indigna profondamente e, ancora una volta, fa sentire quanto le istituzioni siano lontane dai reali bisogni e dalle richieste dei cittadini e come la scarsa conoscenza di un territorio, ricco di bellezze e di storia come il nostro, permetta che esso venga continuamente deturpato e svilito.
Formia e il suo mare non hanno bisogno di dissalatori.
Le nostre sorgenti sono ricche di acqua e anche nei momenti di maggiore difficoltà sono in grado di sopperire alla carenza idrica. Quello che manca è la cura, il risanamento e, soprattutto, investimenti atti a sistemare una rete idrica colabrodo che disperde nelle strade ciò di cui abbiamo bisogno nelle nostre case.
Il decreto da Lei firmato, di fatto, favorisce lo spreco di denaro pubblico e non controlla l’operato di un gestore privato che a tutt’oggi si è dimostrato incapace e inadempiente nel risolvere e alleviare il grave problema della carenza idrica che da circa un anno priva i cittadini di un bene così prezioso e indispensabile come l’acqua.
Prenda atto della volontà espressa dai cittadini e dal Consiglio Comunale che all’unanimità si è espresso contro l’installazione dei dissalatori, ma, soprattutto, ascolti la popolazione di Formia che mai accetterà che impianti impattanti, inquinanti e non risolutivi dell’emergenza idrica possano imbrattare e distruggere il proprio mare
Con l’arrivo delle prossime elezioni, che La vedono protagonista, i cittadini sapranno scegliere tra coloro che con forza difendono il bene comune e il territorio da chi, in modo strumentale, favorisce privatizzazioni e trasforma in merce, soggetta alle leggi di mercato, un bene pubblico primario, come l’acqua.
Il Comitato spontaneo di Cittadini del Basso Lazio – Formia