Dopo l’anteprima del 25 novembre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Rotaract Club Latina presenta ufficialmente la mostra fotografica “AMORE INFINITO”: un urlo di dolore e riscatto sociale per tutte le donne, che rivive negli scatti della fotografa Alessandra Tripodi e nel trucco di scena della MakeUp Artist Eleonora Olimpio. Foto che raccontano, singolarmente o in gruppo, le storie di giovani donne violentate nel corpo e nell’anima da chi professa amore vero, un amore color rosso…sangue.
L’inaugurazione dell’esposizione, a cura di Fabio D’Achille per il Museo d’Arte Diffusa, si terrà domani (sabato 21 febbraio) alle ore 20 nel corso della cena di beneficenza organizzata dall’associazione Valore Donna di Latina presso il Circolo cittadino “Sante Palumbo” di piazza del Popolo a Latina.
«Nonostante si sia finalmente riconosciuto il femminicidio come un reato a sé stante – commenta la presidentessa del Club Simona Mulè – c’è ancora molto da fare e non soltanto a livello giuridico. È necessario continuare a sensibilizzare la società civile, ancora troppo ancorata al sistema patriarcale, ed è per questo che lo si fa in un’occasione del tutto svincolata da date e ricorrenze. Di violenza sulle donne se ne deve parlare sempre e comunque, al di là di specifiche circostanze, ed occorre lanciare messaggi forti e chiari, uno su tutti la violenza non è amore. Lo urleremo all’infinito perché siamo stanchi di leggere e vedere cronache sanguinose in cui l’aggressività e la sopraffazione, camuffate da affetto, regnano sovrane ed indisturbate».
Con questi pochi scatti, dunque, il Rotaract Club Latina ancora un volta si mostra sensibile nei confronti delle tematiche sociali che colpiscono la popolazione nel suo complesso e decide di “metterci la faccia”. In questo caso nel senso letterale della parola: cinque ragazze del Club, tra cui la presidentessa Mulè, hanno sconfitto timidezza ed imbarazzo e hanno prestato volto e corpo per questi scatti d’autore. Le troviamo singolarmente o tutte insieme in immagini forti e d’impatto che rappresentano la violenza, la costrizione, lo svuotamento ma allo stesso tempo anche la voglia di “uscire dal tunnel”, di fare gruppo per avere la forza di dire BASTA. Non c’è motivazione che giustifichi la violenza e non c’è amore quando pugni e ferite (di qualsiasi natura) deturpano il volto di una donna.
«Bisogna denunciare gli episodi di violenza senza alcun timore o remora, non ci stancheremo mai di dirlo – continua Simona Mulè – Ogni singolo e piccolo episodio è un campanellino di allarme che va ascoltato e preso in considerazione. Che sia un pugno o una coltellata la differenza non c’è: in entrambi i casi è l’AMORE INFINITO ».