“No all’asta delle spiagge”, la Bolkestein è inapplicabile

Italexit per l’Italia ed i sindacati di categoria non si arrendono dinnanzi al sopruso del governo Draghi che sulla base della direttiva europea Bolkestein  vuole espropriare, alle numerose imprese italiane che arricchiscono il  patrimonio nazionale, le bellissime spiagge del nostro litorale per cederle e  svenderle alle grandi multinazionali europee e internazionali. “La direttiva non è applicabile – dichiara Alessio Pietrobon coordinatore di  Italexit-. Due sono i punti cardine di questa illegittimità dell’applicazione. Primo  le spiagge sono concessione di beni e pertanto non dovrebbero rientrare nella  direttiva sui servizi. La seconda, molto preponderante, è che l’Italia  sicuramente non scarseggia di risorsa cosi da giustificare le gare delle  imprese esistenti. In pratica di spiaggia l’Italia non ne manca, c’è spazio per  poter aprire nuove attività sul demanio e per questo motivo, noi ci chiediamo,  per quale motivo i stabilimenti esistenti devono essere messi a gara?” “E’ impensabile togliere lavoro alle famiglie e agli imprenditori che da una vita  hanno fatto di questo impiego il loro sostentamento. – continua Alessio  Pietrobon – Si sta legittimando un esproprio di fatto, senza una logica  economica se non quella basata su una visione neo-liberista. Di questo anche  il Comune di Latina ne è colpevole, lavandosene le mani con delibera di  giunta n. 252/2020”. 

Italexit si è sempre battuta contro la svendita del patrimonio italiano. La  discussione inizierà proprio dal Senato, dove il nostro gruppo parlamentare si  opporrà, presentando una serie di emendamenti volti a smantellare l’applicazione di questa stortura Made in UE. 

Non solo il Parlamento, anche i territori saranno campo di discussione per Italexit. Varie iniziative saranno intraprese dal partito a tutela degli operatori balneari. La prossima sarà quella del 25 marzo dove porteremo Gianluigi Paragone in piazza a Latina.

Comunicato stampa

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