Partendo da una frase del filosofo e sociologo Zygmunt Bauman, è partito il nuovo progetto editoriale curato da Ivan Pozzoni per deComporre Edizioni. Si tratta della “Pentalogia antologica sui temi della post-modernità artistica”, consistente nella pubblicazione di cinque antologie poetiche comprendenti autori di diverse provenienze geografiche, anagrafiche e di esperienza di “scrittura creativa”. La prima antologia, intitolata “Comunità nomadi”, è già in corso di stampa mentre in lavoreazione c’è “Generazioni ai margini”. Ivan Pozzoni passerà poi alla realizzazione di “NeoN-Avanguardie” , “ Fondamenta instabili” e “ Metrici moti”. Spinto dalla sua pluriennale esperienza di collaborazione editoriale e dalla vasta conoscenza di “orientamenti” letterari e artistici, Pozzoni si conferma valido punto di riferimento per autori ed editori desiderosi di esplorare in lungo e largo gli ambiti più frequentati dagli appassionati d’arte e cultura. Scelte individuali e collettive, interconnessioni, conseguenze e sviluppi : tutto concorre a creare la “modernità” nell’ottica indicata da Bauman ovvero come “condizione nella quale forme sociali si scompongono e si sciolgono più in fretta del tempo necessario a fargliene assumere una”. Fase “solida” e fase “liquida” della modernità, insomma, messe nero su bianco attraverso il termometro fedele e meritevole di attenzione che sono gli scritti di autori sia noti che sconosciuti. Dalle loro penne, passano del resto le “mode”, nei loro inchiostri si imprime il “sentire” di quel dato momento storico e della dimensione spazio-temporale in cui producono arte. Ispirati o meno che si rivelino poi ai lettori ed ai critici. Dalla “scrittura” leggeremo e leggeranno per noi un domani le fasi dell’epoca particolare che oggi frettolosamente ci macina in relazione alle sensazioni, le esperienze, i sentimenti, le istanze, i desideri. E poi i modi di vivere, la “separazione e l’imminente divorzio tra potere e politica”, il ruolo dello Stato nella gestione di un potere collettivo sempre più in crisi, le attenzioni alle problematiche globali. Le domande esistenziali nascono e s’intersecano nelle esperienze dei singoli e delle comunità, avvicinando e isolando, arricchendo e sminuendo linguaggi, intuizioni, esempi, riti, gesti, credenze, testimonianze… La pentalogia antologica di Pozzoni, insomma, tratta i “massimi temi del tardomoderno storicio, cioè del post-moderno artistico: nomadismo super-capitalista globalizzato; marginalità di ogni localizzazione; aeriformazione dell’inttellettuale; crollo della razionalità progettuale; solitudine esistenziale dell’individuo”. Il tutto attraverso la severa e meticolosa scelta di versi e autori del variegato panorama nazionale, regionale, locale, perché dall’”io” narrante si comprenda il “noi” e dal “noi” passivo si arrivi all’attivo impegno frutto di consapevolezza e reale capacità “rivoluzionaria”. In un’ottica “comunque” costruttiva.
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