Con riferimento alle sempre più ricorrenti informazioni circolanti in merito al nuovo progetto di orari dei treni previsto da dicembre 2016 ed alla circostanza secondo cui tale nuova articolazione oraria andrebbe pesantemente a penalizzare i pendolari afferenti alla stazione di Minturno, in questi giorni gli utenti del servizio si stanno unendo in un Gruppo Spontaneo coordinati dal Gruppo Interassociativo Terranima e dalla Confconsumatori-Latina, al fine di raccogliere adesioni e proposte da presentare presso i tavoli tecnici previsti in Regione Lazio.
Come è noto, la stazione di Minturno-Scauri serve un bacino di utenza che interessa non solo la stessa Minturno ma anche altri Comuni del basso Lazio costiero quali Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Spigno Saturnia i cui complessivi abitanti ammontano a 34.027 (dati ISTAT al 1/1/2016) su una superficie di 75,35km2; a questi si aggiungono utenti provenienti dall’area settentrionale delle Regione Campania che per motivi di lavoro fanno capo a Roma anziché a Napoli e moltissimi residenti del Comune di Formia, in particolare delle zone di Gianola e Santa Croce, prossime a Minturno, probabilmente per la facilità di raggiungimento della stazione e per il servizio di parcheggio offerto.
Il Gruppo Pendolari della stazione di Minturno-Scauri, alla luce delle dette informazioni sul progetto orario treni, evidenzia i notevoli disagi che la sua applicazione comporterà agli utenti e pertanto richiede l’immediato intervento anche delle amministrazioni comunali interessate al fine di scongiurare l’adozione di scelte che penalizzerebbero in modo eccessivo la Stazione di Minturno.
Il nuovo progetto orario treni che sarà presentato a brevissimo in Regione Lazio per la sua valutazione ed approvazione, altererà sostanzialmente l’offerta del servizio dei collegamenti da Minturno per Roma e viceversa, che con il tempo si è consolidato.
Volendo riassumere sostanzialmente le variazioni significative si può evidenziare che:
I collegamenti per Roma (e viceversa) saranno garantiti, con collegamenti diretti, solamente dalla stazione di Formia attraverso i treni provenienti da Napoli oppure i treni che hanno origine dalla stazione stessa di Formia; Minturno non sarà più origine e termine di corsa dei treni per Roma ma sarà collegata alla Capitale con treni regionali provenienti da Napoli, treni che però, in quanto rientranti nel contratto di servizio ferroviario della Regione Campania, assicurano il collegamento fino a Formia da cui il prosieguo è assicurato da “coincidenze” a distanza di 10 minuti. Analoga situazione per i collegamenti di ritorno. La conseguenza è che per assurdo, in un orario pubblicizzato per velocizzare i tempi di collegamento, le percorrenze Minturno-Roma sono invece, di fatto, aumentate di 10 minuti. Questo sulla carta perché, in caso di ritardo, nella realtà le coincidenze a Formia salteranno e allora l’orario si prolungherà fino al successivo treno di un’ora dopo. Il tutto evidentemente per soddisfare le necessità industriali di Trenitalia di non far giungere i materiali vuoti dei treni fino a Minturno da dove poi ripartono come treni (come accade oggi) ma tenerli in sosta e farli ripartire solo da Formia.
Si evidenzia che con questa strutturazione dell’orario si perderanno i quattro regionali veloci ottenuti dopo anni di lotta e che per i pendolari costituiscono un traguardo importante quale segno di modernizzazione del servizio a vantaggio del confort e della integrità psicofisica.
I collegamenti per Roma, inoltre, risulteranno sostanzialmente ridotti: a titolo di esempio, il primo treno utile per Roma sarà alle ore 05.55 mentre oggi sono alle 4.02 -5.03 – 05.20– 05.47, ben tre treni in meno in una fascia pendolari e utenti “estemporanei” importante (in questa fascia ai pendolari per motivi di studio o di lavoro si aggiungono moltissimi utenti occasionali, ad esempio per visite medico-specialistiche negli ospedali del capoluogo regionale, oppure per prendere l’aereo a Fiumicino, e altri ancora). Questo comporta che:
i posti a sedere realmente disponibili (che per collegamenti lunghi sono un elemento determinante) col nuovo orario saranno notevolmente ridotti perché i regionali provenienti da Napoli, nelle fasce ad alta frequentazione, giungono già pieni;
I tanti pendolari lavoratori di queste fasce mattutine (già “penalizzanti” di per sé), saranno obbligati ad arrivare a Formia col mezzo privato, addossandosi altri costi di percorrenza e parcheggio, intasando la già complessa circolazione stradale (soprattutto il pomeriggio al rientro) e i parcheggi di Formia.
La fascia oraria 7.00-8.00, che vede prevalentemente come utenti, oltre ai lavoratori ed impiegati dell’ambito provinciale di Latina, anche gli studenti che raggiungono le vicine località di Formia e Fondi, vede perdere la pluralità di collegamenti attuale a favore di un solo treno alle ore 7.30.
In conclusione, con la nuova strutturazione oraria, i pendolari di Minturno-Scauri, ancorché quest’ultima sia una stazione del Lazio, sono tagliati sostanzialmente fuori da una programmazione dei servizi di trasporto ferroviario integrata nella Regione, che tenga conto delle necessità di collegamento veloce con la Provincia e con la Capitale.
Come è risaputo, alle Regioni spetta la competenza dei trasporti, ma, paradossalmente, Trenitalia, nel non tenere conto del confine regionale, antepone alla Organizzazione Amministrativa dello Stato la propria organizzazione logistica interna basata sulla sua nota suddivisione in Direzioni Regionali; tale suddivisione non contempla l’appartenenza di Minturno-Scauri alla Regione Lazio (sulla FL7 appunto), ma la gestisce come fosse nella Regione Campania.
In tal modo i cittadini del Basso Lazio costiero, utenti della Stazione di Minturno-Scauri, viaggiano con la carta Metrebus Lazio ma dei contributi pagati alla Regione Lazio godono ben poco, con fortissima ricaduta sulla qualità del trasporto svolto.
Infine non vanno sottovalutate le conseguenze sul turismo locale, oggi fiorente anche grazie alla centralità della città sulle principali vie di collegamento tra cui quella ferroviaria, in grado di collegarla direttamente con le grandi città di Roma e Napoli.
In considerazione di quanto sopra esposto, è impellente e prioritario che gli organi competenti regionali, assieme all’Assessore Regionale ai trasporti, e le Amministrazioni Comunali coinvolte facciano rete e tutelino realmente gli utenti del servizio treni tenendo conto del fatto che il servizio regionale di trasporto è pagato dalla collettività e pertanto la Regione Lazio deve tutelare tutti gli utenti afferenti al territorio regionale e quindi anche i pendolari provenienti dalla Stazione di Minturno – Scauri che ovviamente fa parte della Regione Lazio.
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