Gli oli extravergine di oliva della DOP Colline Pontine si sono affermati anche al V Concorso Internazionale Mediterraneo “Olio Terra Di Cicerone” 2017, organizzato dll’Associazione Culturale Olivicoltori “Terra di Cicerone” di Arpino (FR) e il patrocinio della CCIAA di Frosinone. Il premio tiene conto del merito nella produzione e della capacità di contribuire ad innalzare il livello di qualità nel proprio territorio e quella di promuovere l’eccellenza dell’olio extravergine di oliva nel mondo.
Questi i riconoscimenti conferiti agli olivicoltori della provincia di Latina dalla giuria presieduta dal Capo Panel Mario Lecce. OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DOP/IGP “FRUTTATO INTENSO”: 1^ Az. Agr. Cosmo Di Russo, Gaeta; 2^ Az. Agr. Biol. Paola Orsini, Priverno; 3^ Az. Agr. Coletta Filomena Casino Re, Sonnino. GRAN MENZIONE DOP/IGP “FRUTTATO MEDIO”: Giovanni Mancini Brezza, Lenola; Az. Agr. La Tenuta dei Ricordi di Ilenia Labbadia, Lenola; Società Coop. Agr. OSCAR, Rocca Massima.
GRAN MENZIONI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA. “FRUTTATO INTENSO”: Az. Agr. Cosmo di Russo. “FRUTTATO MEDIO”: Az. Agr. Cosmo di Russo; Az. Agr. La Tenuta dei Ricordi di Ilenia Labbadia; Az. Agr. Biol. Paola Orsini. “FRUTTATO LEGGERO”: Az. Agr. L’impronta di Pannozzo Filomena, Lenola. PREMIO SPECIALE “VISUAL DESIGN”: 1^ Az. Agr. L’impronta. GRAN MENZIONE D’ONORE: Carroccia Chiara, Campodimele.
“12° Concorso provinciale ‘L’Olio delle Colline’, 15° Premio ‘Sirena d’Oro’, XXIV Concorso ‘Orii del Lazio’, 25° Premio nazionale ‘Ercole Olivario’ e V Premio Internazionale Mediterraneo ‘Olio Terra Di Cicerone’ hanno segnato la scia di successi della DOP Colline Pontine nei primi mesi del 2017 – commenta il responsabile del Capol Luigi Centauri – premiando la cultivar autoctona del territorio pontino ed un prodotto sempre più orientato verso l’alta qualità e salubrità”.
La cerimonia conclusiva si è svolta a Palazzo Boncompagni, nell’ambito del XXXVIII Certamen Ciceronianum Arpinas, la competizione tra studenti che si sfidano a suon di traduzioni e commenti dei testi di Marco Tullio Cicerone, che tra le tante cose scriveva: “Di tutte le attività infine dalle quali si ricava qualcosa, niente è migliore, niente più fecondo, niente più dolce, niente più degno dell’uomo libero dell’agricoltura.”