Con il deposito del Tribunale del Riesame di Roma delle motivazioni relative ai provvedimenti concernenti le impugnazioni della difesa è emerso come il Tribunale capitolino abbia annullato per Vincenzo Di Martino e Marica Messore, ritenuti appartenenti al gruppo Antinozzi, il reato associativo finalizzato al narco traffico, previsto dall’art. 74 del Dpr pur avendo confermato il delitto di cui al 416 bis.
“Il Tribunale ha accolto le doglianze difensive sull’assenza di elementi per contestare in via autonoma il delitto di cui all’art. 74, ritenendolo assorbito nel 416 bis – ha dichiarato l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo che difende i due indagati unitamente all’Avv. Pasqualino Santamaria -. Si tratta di un annullamento assai rilevante perchè in punto di pena era il reato più grave.”
Anche per l’associazione contestata al gruppo Mendico, pur avendo il Riesame confermato l’impianto accusatorio, il quadro appare ridimensionato, laddove lo stesso Tribunale definisce l’associazione rudimentale, senza mezzi e capacità economiche e con ruoli non definiti.
“Sul gruppo Mendico stiamo già predisponendo come collegio difensivo ricorso in Cassazione affinché anche per loro venga annullato il contestato delitto di cui all’art. 74 del Dpr, atteso che a nostro avviso mancanza di mezzi e assenza di ruolo significa, in realtà, inesistenza di un quadro associativo.”
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