Nella mattinata odierna la Guardia di Finanza di Latina ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo pari a circa 2 milioni di euro, nei confronti di un’importante società per azioni apriliana, operante nel “commercio di carburante per autotrazione”, e del suo legale rappresentante, un imprenditore romano residente ad Anzio, denunciato per reati fiscali al termine di una serie di indagine eseguite dalla Tenenza di Aprilia su delega dell’A.G. pontina.
In particolare gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle apriliane, coordinate dal Sost. Proc. Dott. Miliano Giuseppe, con la supervisione del Procuratore Capo Dott. Giuseppe De Falco dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso di ricostruire un’ingente commercializzazione all’ingrosso di carburante per autotrazione in evasone d’imposta, attraverso l’utilizzo da parte della società apriliana di fatture soggettivamente inesistenti, per un ammontare complessivo pari a circa 8 milioni di euro, che sono state portate in detrazione mediante registrazione nella contabilità aziendale, permettendo così di ottenere indebiti vantaggi fiscali ed economici.
Il contesto in cui si sono svolte le indagini si inserisce nello scenario internazionale della compravendita all’ingrosso di prodotti petroliferi regolato da precisi obblighi tributari connessi alla circolazione della merce. Nel caso di specie la disciplina fiscale riguardante l’IVA è stata evasa mediante l’interposizione nelle operazioni di compravendita di società “cartiere”, così definite perché destinate unicamente a “produrre” fatture e a cessare il loro ciclo di vita nel giro di pochi anni, omettendo sistematicamente il versamento dell’imposta e dei contributi dovuti, per poi “sparire” completamente. Le indagini hanno permesso di accertare come la società apriliana, destinataria del sequestro preventivo, si collocasse quale reale beneficiaria del meccanismo di frode, che le ha permesso negli anni di acquistare ingenti quantitativi di carburante a costi particolarmente concorrenziali e di rivenderlo conseguentemente a prezzi vantaggiosi per gli utenti finali, realizzando al contempo sia un profitto illecito particolarmente ingente, sia una distorsione della libera concorrenza a danno degli imprenditori onesti operanti nello specifico settore. Per tale motivo, al termine dell’attività, il rappresentante legale della società è stato denunciato per il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” previsto dall’art. 2 del D.lgs. 74/2001.
Sono stati sottoposti a sequestro conti correnti bancari e disponibilità finanziarie e commerciali, partecipazioni societarie nonché cospicue somme di denaro contante riconducibili alla menzionata società e al suo legale rappresentante ed è stata data esecuzione anche a una serie di perquisizioni locali disposte dalla Procura della Repubblica di Latina finalizzate ad individuare ulteriori beni di valore nella disponibilità dell’indagato da sottoporre a sequestro fino alla concorrenza del valore dell’imposta evasa quantificato, appunto, in circa 2 milioni di euro.
I risultati raggiunti, tesi a contrastare anche sotto l’aspetto finanziario la formazione di capitali illeciti, testimoniano il costante impegno e la particolare attenzione che l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza di Latina riservano, alla tutela dell’economia legale, del libero mercato nonché delle imprese rispettose delle regole e dei cittadini onesti.
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