Torna a casa, agli arresti domiciliari, Matteo Rotondo, imputato di spicco della contestata associazione a delinquere finalizzata al traffico degli stupefacenti tra la Campania e il Lazio e capeggiata secondo la ricostruzione della DDA di Roma dai fratelli Scotto.
Il giovane, ritenuto anello di congiunzione tra i vertici del clan ed i pusher locali, gestiva secondo gli inquirenti la piazza di Gaeta.
Il Tribunale di Cassino, infatti, ha accolto l’istanza dei suoi difensori, Avv.ti Pasquale Cardillo Cupo e Gianluca Di Matteo, che hanno sottolineato la giovane età del ragazzo, il tempo trascorso e l’affievolirsi delle esigenze cautelari, ed ha concesso la sostituzione della misura, così che l’imputato potrà lasciare il carcere di Frosinone e tornare a casa.
Il processo intanto è stato aggiornato al 9 Settembre prossimo quando saranno sentiti i militari che hanno condotto le indagini sin dall’anno 2016.
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