I partecipanti, sono state persone di tutte le età, accomunate dall’amore per Formia e dalla curiosità di un mondo a noi tanto lontano .
Da una rapida presentazione di Formia ai tempi degli antichi romani, da alcuni riferimenti e reperti storici, si è andata via via delineando una realtà ricca di tradizioni, di storia, ma anche di molti pregiudizi, di disuguaglianze sociali. Gli antichi Lestrigoni (abitanti di Formia), giganti cannibali che distruggono la flotta di Ulisse, come riportate da Omero nell’Odissea, sono stati descritti con molto realismo.. così come i riferimenti a Plinio il Vecchio e ad illustri storici sono stati puntuali e necessari.
“Di mattina in via Rubino è facile imbattersi nel maestro seguito dai bambini che ripetono le tabelline, oppure udire da lontano il brusio della folla e il rumore provocato dai fabbri, le urla dei mercanti che reclamizzano la loro merce… Stranamente non esistono i numeri civici nelle strade ma solo riferimenti generici.”
Ci si è soffermati quindi a Piazzetta Delle Erbe e poi a piazza Mattei, dove resiedeva “ Il Foro” “che era il centro del centro cittadino” era all’incrocio tra il Decumano Massimo ( Via Rubino) ed il Cardine Massimo (via Castello), fino a mezzogiorno (ora sesta) era il richiamo della gente. Dall’alba alle quattro del pomeriggio era vietato il transito ai veicoli, salvo per carri che trasportavano materiali per la costruzione dei Templi o per opere Pubbliche. (Le numerose statue che sono state trovate nelle vicinanze del Foro sono ora custodite in vari musei.)
La passeggiata archeologica ha proseguito poi in via Nardone, in via del Castello, quindi al teatro Romano a cui è seguita una dettagliata descrizione del fabbricato, dell’antica presenza delle gradinate teatrali e dei corridoi semicircolari che sorgevano al posto del balconi degli appartamenti attualmente abitati. Un’altra sosta importante non poteva avvenire se non al Cisternone, una grande cisterna destinata a provvedere l’Acropoli di una congrua riserva d’acqua, opera idraulica interrata , che è stata da poco restaurata. E’ una delle maggiori testimonianze di ingegneria idraulica dell’antichità.
La torre e il Castello mediovale di Castellone hanno offerto lo spunto per descrivere le possenti mura della cinta difensiva, della vita delle nobili famiglie che abitarono nella nostra città e delle dominazioni che si sono alternate nel tempo. Con la riflessione sulle strutture e sui reperti di via Mamurra si è conclusa felicemente la passeggiata nella Formia Romana.
L’intervento del Sindaco ha evidenziato egregiamente che le bellezze di Formia sono tantissime, che ogni angolo della nostra città racchiude una storia, un fascino particolare si è fatto riferimento alle ambite vacanze formiane degli antichi romani di cui abbiamo traccia sia per le sontuose ville ritrovate, ma anche per le testimonianze di illustri scrittori…compito nostro è sicuramente quello di rispettare e preservare il nostro ambiente , conservare quanto ci è stato tramandato e avvicinare anche i più piccoli alla conoscenza e al rispetto delle nostre radici..
Un grazie particolare va al dott. “Ennio” Augenti che con un linguaggio semplice ed espressioni a volte colorite ci ha fatto scoprire una parte della nostra storia. Un elogio e un augurio va alla Pro Loco di Formia e a tutti i soci e volontari che molto si prodigano con originali iniziative e manifestazioni,ripagate dalla numerosa partecipazione e dall’apprezzamento di molti.
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