Tanti pensionati italiani decidono di lasciare il nostro Paese in cerca di paradisi fiscali dove la vita costa meno, il Paese migliore può essere sorprendente per molti.
La vita in Italia è ormai diventata sempre più cara, su questo ci sono pochi dubbi. Tanti lo stanno riscontrando da tempo in prima persona, serve a poco anche avere un lavoro e uno stipendio stabile per pensare di sentirsi del tutto tranquilli, a volte possono bastare delle semplici emergenze per essere in difficoltà.
Questa è una delle motivazioni alla base della decisione che stanno prendendo tanti pensionati italiani, ovvero quella di lasciare il nostro Paese per trasferirsi all’estero, magri in uno dei tanti paradisi fiscali dove i costi da sostenere sono meno.
In molti, infatti, si sono resi conto in prima persona di percepire un assegno che spesso li porta a essere con l’acqua alla gola o quasi, al punto tale da dover chiedere aiuto a qualcuno. L’idea di farlo alla banca può mettere in difficoltà. gli istituti di credito non sempre concedono facilmente prestiti a chi ha una pensione minima o poco più superiore, né può essere ideale rivolgersi a un figlio, visto che chi ha una famiglia da mantenere non è messo molto meglio. È a quel punto che si prende coscienza di come lasciare tutto possa essere qualcosa di non del tutto sbagliato.
Dire addio a tutto per molti pensionati italiani può essere difficile, farlo infatti comporta di dover stare lontano dai propri affetti più cari e di poterli vedere solo raramente. A volte però si decide di agire in questo modo soprattutto per necessità e per il desiderio di non essere di peso agli altri. Chi compie questa scelta può essere indeciso su quale sia il Paese più adatto, in casi simili non può quindi che essere ideale conoscere quale sia la classifica dei paradisi fiscali migliori, dove quindi il costo della vita è notevolmente più basso rispetto al nostro.
A metterlo in evidenza è il Rapporto sulle pensioni italiane che l’INPS paga all’estero, relative al 2023, un importo totale di circa 1.600 milioni di euro (,23% del totale delle pensioni erogate). L’idea di trasferirsi per pagare meno tasse è certamente una delle motivazioni principali, ma c’è chi lo fa anche perché vuole dare una svolta drastica alla propria quotidianità, non avendo più doveri lavorativi da sostenere.
Fino a qualche anno fa erano in tanti a scegliere Australia e Sud America, seguendo l’esempio di quanto fatto in passato da molti nostri connazionali, ora invece sono sempre di più le persone che preferiscono restare in Europa, pensando di non dover affrontare una rivoluzione così drastica.
Al quinto posto troviamo l’Albania, che “registra un incremento molto alto, passando dai 10 pensionati del 2019 ai 100 del 2023”, secondo quanto riportato dall’ente. Tra i vantaggi maggiori c’è l’esenzione totale dalle tasse sui redditi da pensione, norma introdotta nel 2021, oltre al costo della vita relativamente basso, grazie a cui si ha un maggior potere d’acquisto, e il clima mediterraneo.
Di poco fuori dal podio c’è il Portogallo, nonostante da quest’anno abbia eliminato il regime di tassazione di tassazione speciale perché “gli stranieri benestanti sono considerati una delle cause dell’aumento dei prezzi degli immobili nelle grandi città, costo che è aumentato del 78% in Portogallo, contro la media del 35% dei Paesi Ue. Chi è riuscito a sfruttare questo beneficio potrà comunque averlo per altri dieci anni.
La medaglia di bronzo spetta alla Romania, non solo per il costo della vita più basso, ma anche perché i pensionati italiani possono ricevere l’assegno senza alcuna trattenuta (un miraggio da noi). Il reddito sarà poi interessato dalle imposte seguendo il regime fiscale rumeno (10% sulle pensioni estere).
Al secondo posto si piazza la Tunisia (268 italiani trasferitisi nel 2023.), dove c’è un un sistema fiscale che prevede per loro una quota di reddito free tax pari all’80% (la tassazione si limita al restante 20%), a cui si aggiunge un’altra detrazione per il capofamiglia.
A sorpresa, sono stati invece oltre 500 i nostri connazionali che si sono trasferiti nello scorso anno in Spagna. Molti pensionati scelgono soprattutto le Canarie, dove sono previsti esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera, comprese le detrazioni per le spese mediche.
Qui si ha la possibilità di avere agevolazioni importanti soprattutto se si hanno redditi bassi, visto che “la detrazione d’imposta massima è di 6.500 euro per i pensionati con un’età tra i 65 e i 75 anni, da questa età in poi sale a 7mila euro”, come riferito dall’INPS. Insomma, a volte un cambio totale delle proprie abitudini potrebbe non essere così negativo.
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