Pensionati nel panico, l’Agenzia delle Entrate comunica migliaia di Euro di tasse arretrate

Agenzia delle Entrate, brutte notizie per alcuni pensionati il Fisco alla caccia delle tasse non versate. I dettagli della vicenda.

Con le tasse non si può scherzare e in tempi di diffusa digitalizzazione dei sistemi anche i pensionati sono sotto la lente di ingrandimento del Fisco. Dunque le documentazione comunicate all’INPS per tutte le prestazioni ricevute devono essere puntuali e attendibili, e soprattutto corrispondere alla normativa in vigore.

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Pensionati nel panico, l’Agenzia delle Entrate comunica migliaia di Euro di tasse arretrate – gazzettinodelgolfo.it

Particolare attenzione la devono porre i pensionati italiani che risiedono all’estero. Per questi concittadini che hanno optato per Paesi con regimi fiscali meno severi e dal costo della vita inferiore a quello italiano, le attenzioni devono essere particolarmente accurati per evitare problemi con INPS e Agenzia delle Entrate. Vediamo quindi quali sono le difficoltà in cui sono incappati alcuni pensionati, proprio per tasse arretrate.

Agenzia delle Entrate, le comunicazioni in arrivo ad alcuni pensionati

Il Fisco sta inviando delle richieste di pagamento per tasse arretrate dal 2016, applicando anche le sanzioni del caso. La vicende molto particolare riguarda un migliaio di pensionati residenti in Bulgaria. I problemi nascono dalle interpretazioni differenti delle convenzioni fiscali tra i due Paesi, firmate nel 1988.

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Agenzia delle Entrate, le comunicazioni in arrivo ad alcuni pensionati – gazzettinodelgolfo.it

Infatti i pensionati italiani che spostavano in Bulgaria le loro residenza godevano di un trattamento agevolato, beneficiando di un’esenzione proprio per chi otteneva la residenza fiscale in quel Paese. Tuttavia dal 2023 l’INPS ha modificato l’interpretazione del trattato bilaterale e secondo la nuova lettura le pensioni italiane devono essere tassate in base alla cittadinanza del titolare del trattamento e non in base alla cittadinanza fiscale.

Da qui l’invio delle richieste di conguagli che nel caso delle Bulgaria coinvolgono circa un migliaio di pensionati. L’effetto è trattamenti tagliati del 50 – 70% per saldare il debito e in alcuni casi si segnalano trattenute integrali dell’assegno pensionistico per saldare il debito. Le conseguenza sono pesanti per i pensionati coinvolti che si trovano in difficoltà economiche inattese.

I difensori dei pensionati hanno inviato richieste di intervento da parte delle autorità italiane, ma finora senza risposte di merito. Inoltre tra Italia e Bulgaria esiste una disparita di interpretazione degli accordi: secondo Roma il recupero degli arretrati deriva dal principio di parità fiscale, secondo cui i cittadini residenti all’estero devono rispettare gli obblighi con il Fisco del proprio Paese. Mentre per Sofia le pensioni italiane sono considerate esenti da tassazione sul proprio territorio.

Una situazione che appare al momento bloccata, nonostante le sentenze favorevoli ai pensionati che si sono rivolti alla giustizia. Ma i contenziosi sono lunghi e molto dispendiosi. In più l’Agenzia delle Entrate applica sanzioni fino al 120% a chi si è fidato della precedente interpretazione italiana.

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