Pensioni, clamorosa comunicazione dell’Inps: stop ai pagamenti

Centinaia di migliaia di pensionati stanno rischiando di perdere l’assegno mensile: l’ultimo messaggio dell’INPS non ammette ignoranza.

Ci sono migliaia di pensionati che non hanno risposto agli appelli dell’INPS e ora rischiano di vedersi bloccato l’assegno mensile. L’ultimo messaggio dell’Istituto di Previdenza Sociale non ammette deroghe e sono pronte decisioni drastiche che fanno paura.

uomo seduto sul divano triste con le mani sulle tempie
Pensioni, clamorosa comunicazione dell’Inps: stop ai pagamenti – gazzettinodelgolfo.it

Tempi duri per tutti quei pensionati (si calcola siano almeno 310 mila) che hanno deciso di percepire la loro pensione diversamente da come fa la stragrande maggioranza degli italiani. Se fai parte dei 310 mila di cui parliamo, ti conviene metterti subito in contatto con l’INPS che non farà sconti per chi non prenderà seriamente il problema. In poche parole bisognerà dimostrare di… essere vivi.

Il messaggio è il numero 890 del 2025 in cui si potranno leggere tutte le scadenze per le procedure di verifica dell’esistenza in vita dei pensionati. Ma non per tutti i pensionati.

Pensione: chi la riscuote fuori dall’Italia rischia di perderla, massima attenzione

Parliamo di uomini e donne che hanno deciso di riscuotere la pensione INPS all’estero, attirati magari dalle migliori condizioni di vita e soprattutto da una tassazione ridotta di alcuni paesi europei, e non solo. All’INPS non importa quale Paese si sia scelto per vivere, all’Istituto interessa sapere se gli italiani che percepiscono la pensione all’estero siano ancora in vita, ecco perché sono scattati i controlli. Ogni anno bisogna dare prova della propria esistenza, pena lo stop dei pagamenti.

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Pensione: chi la riscuote fuori dall’Italia rischia di perderla, massima attenzione – gazzettinodelgolfo.it

Ad occuparsi dei controlli è Citibank N.A. fornitore del servizio di pagamento delle pensioni al di fuori del territorio nazionale. Nelle prossime settimane inizierà la prima fase della verifica in alcuni Paesi, mentre per il secondo gruppo bisognerà aspettare fino a settembre. Solo alcuni sono esclusi dall’accertamento perché i loro dati anagrafici e/o di decesso vengono già verificati tramite scambi telematici con enti previdenziali esteri. Succede in Polonia, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Australia e Paesi Bassi.

E sono esclusi anche i pensionati che hanno riscosso almeno una rata della pensione presso gli sportelli Western Union, poiché ovviamente il ritiro in contanti costituisce già una prova di esistenza in vita. Infine, non devono preoccuparsi della verifica coloro le cui pensioni risultano già sospese per mancata attestazione. La prima fase riguarda i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Citibank invierà la richiesta di attestazione a partire dal 20 marzo 2025, e i pensionati dovranno restituire la documentazione entro il 15 luglio 2025.

La seconda fase coinvolge i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. In questo caso, le comunicazioni partono il 17 settembre 2025 e il termine per la restituzione della documentazione è fissato al 15 gennaio 2026. Per dimostrare la propria esistenza in vita occorre restituire compilati i questionari spediti da Citibank oppure, in alcuni casi, è sufficiente utilizzare strumenti digitali, come il portale web di Citibank o il servizio di videochiamata con le rappresentanze consolari.

Infine, è possibile fornire la prova di esistenza in vita tramite la riscossione personale della pensione presso un’agenzia Western Union.

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