Per l’Italia il 2017 si chiude con un’espansione delle vendite all’estero in decisa accelerazione rispetto ai dodici mesi precedenti, che conduce l’ammontare complessivo delle esportazioni nazionali oltre la cifra record di 448miliardi di euro. Altrettanto vale per le importazioni che avanzano in misura leggermente più accentuata rispetto ai flussi verso l’estero (+9%), attestandosi oltre i 400miliardi di euro.
In termini di macroterritori va evidenziato l’ulteriore ottimo risultato dell’Italia insulare, che colloca all’estero merci per un valore del 30% mentre in termini assoluti le regioni settentrionali fanno la parte del leone, con quasi il 72% delle merci esportate.
La bilancia commerciale nazionale mostra un avanzo di 55 miliardi e 700milioni di euro, rispetto al 2016 di circa 6 miliardi di euro in più invece in termini di peso sull’export mondiale, mantenendo la nona posizione sugli scambi internazionali.
La regione che esporta di più è la Lombardia (26,9%), con il Lazio che si posiziona al sesto posto (5,1%); mentre su scala provinciale è Milano che guida la graduatoria, con Roma al 15° posto e Frosinone al 17°, mentre Latina si colloca al 23°. Pertanto ben tre province si attestano nel primo quartile (entro il 25° posto).
Dei 448 miliardi di euro di merci italiane destinate all’estero, il 96% proviene dal settore manifatturiero, la cui decisa accelerazione replica la variazione dell’intero aggregato delle vendite all’estero. Segue l’agricoltura che si attesta oltre i 7miliardi di euro, per una variazione che mostra le medesime le tendenze dello scorso anno. Gli altri settori rimangono marginali.
Tra le principali destinazioni, data la prossimità geografica, l’Europa è il mercato più significativo, spiegando i 2/3 delle esportazioni italiane. L’Asia si posiziona al secondo posto con il 15% delle merci esportate, seguita dal continente americano, con una quota pari al 13%. Tra i paesi che rappresentano i migliori partner commerciali italiani, al primo posto troviamo la Germania, verso la quale è destinato il 12,5% dell’intero export italiano; a seguire la Francia (10,3%) e gli Stati Uniti (9%) e al quarto posto la Spagna e Gran Bretagna (entrambe 5,2%).
Le valutazioni relative all’andamento a livello regionale e provinciali si riferiscono ai dati forniti dall’Istat, che risultano ancora provvisori, essi diverranno definitivi soltanto dopo la metà di questo anno, a seguito delle revisioni e correzioni che di consueto vengono realizzate dall’Istituto Nazionale di Statistica.
Per il Lazio il bilancio 2017 mostra una decisa accelerazione delle vendite oltre frontiera da parte di tutte le province, fatte eccezione per Viterbo, in calo del 3,42%; da sottolineare la marcata accentuazione del ritmo di crescita del frusinate (+17,18%), che allunga ulteriormente il passo, raggiungendo la cifra record superiore ai 7 miliardi di euro di acquisti dall’estero, posizionandosi solo alle spalle di Roma nel panorama regionale.
Per quanto attiene la provincia di Latina, con un valore delle merci collocate sui mercati internazionali superiore ai 5miliardi e 700milioni di euro, si registra un importante ritorno alla crescita che segue dopo un anno che aveva interrotto una serie storica di espansione. A fronte di un recupero delle esportazioni che si realizza pienamente nella seconda semestrale, con variazioni tendenziali positive e in decisa crescita, le importazioni mostrano tendenze sottotono, per una flessione annua intorno al 2%. La risultante di tali dinamiche è il ritorno ad un avanzo commerciale per oltre 7milioni di euro.
Il recupero dell’export locale è attribuibile alla sensibile crescita dei flussi verso l’America, più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, grazie al segmento farmaceutico, nonché al continente asiatico; l’Europa, diversamente, mostra un’ulteriore flessione.
Tra le destinazioni europee, che spiegano circa l’80% dell’export locale, i principali mercati di sbocco delle merci e servizi pontini sono in primis il Belgio, destinazione “logistica” dei prodotti delle grandi multinazionali farmaceutiche, in ulteriore flessione tendenziale; seguono a notevole distanza la Germania e i Paesi Bassi. Oltre oceano, va evidenziata la vertiginosa crescita degli USA, primo cliente americano che acquista merci locali per un valore che nel 2017 ha sfiorato i 700milioni di euro. In Asia il Giappone raggiunge i 139milioni di euro di acquisti mentre a notevole distanza si posiziona la Cina con 60 milioni di euro il valore delle merci locali ivi collocate, in flessione dell’8%.
Come avviene a livello nazionale, anche per la provincia di Latina, il manifatturiero e l’agricoltura sono le determinanti principali delle vendite sui mercati internazionali dei prodotti locali, spiegando questi la quasi totalità dei flussi verso l’estero.
Il 2017 si chiude per il comparto agricolo in ulteriore espansione in termini di export, per un ammontare di merci acquistate dall’estero che sfiora i 182milioni di euro, accrescendo ulteriormente la quota da questo spiegata sul valore totale delle esportazioni locali, collocando Latina al 5° posto nella graduatoria provinciale riferita ai prodotti agricoli non permanenti, con il 5% di quota nazionale sui mercati esteri.
Per una questione di prossimità il mercato principale di sbocco è l’Europa, destinazione di oltre il 90% dei prodotti, a notevole distanza segue il continente americano che esprime una quota di poco inferiore al 5%.
Il primo cliente estero è la Germania, che importa dalla provincia di Latina merce per oltre 81milioni e mezzo di euro, seguono, a notevole distanza, la Polonia e la Francia, che importano entrambi poco meno di 20milioni di euro. Tra i paesi extraeuropei, solo gli USA si collocano al 5° posto acquistando merci per oltre 7milioni di euro.
La manifattura della provincia, dopo la “sospensione” dello scorso anno, torna a registrare vendite sui mercati internazionali in crescita, attestandosi sui 5miliardi e 500milioni di euro. Il deficit commerciale con l’estero si ridimensiona sui 56milioni di euro, in ragione della leggera flessione delle importazioni.
La disaggregazione per segmento di attività mostra dinamiche disomogenee; in primis, occorre evidenziare che le tendenze complessive sono fortemente influenzate dal ritorno alla crescita dell’industria farmaceutica: +8,42% la variazione tendenziale, per una quota intorno all’80% dell’export manifatturiero locale.
Al riguardo, Latina si colloca al primo posto nella graduatoria provinciale per valore delle esportazioni dei prodotti Farmaceutici di base e dei preparati, rappresentando quasi 1/5 del totale delle esportazioni nazionali e collocandosi a significativa distanza dalla seconda e terza provincia, Milano e Frosinone, anch’esse in crescita ancor più significativa.
Per quanto riguarda gli altri segmenti, la trasformazione alimentare mette a segno una variazione positiva molto significativa (+29,32%), determinata dai maggiori acquisti dalla Germania, primo cliente estero, soprattutto per quanto attiene gli Oli e grassi vegetali e animali e l’ortofrutta. Anche il mercato russo mostra una decisa crescita, attestandosi quest’anno sui 22 milioni di euro.
Per quanto attengono i mercati di sbocco, l’Europa è la destinazione principale che risulta in ulteriore contrazione. In deciso aumento, invece, le esportazioni verso il continente americano dove sono raddoppiati i valori di merce ivi destinata, grazie al contributo del settore farmaceutico. Crescono ulteriormente i flussi verso l’Asia trainati dal Farmaceutico, dai Macchinari e dal segmento dell’Alimentare.
Il Belgio (48% sull’intero export industriale) è la prima destinazione dei prodotti manifatturieri della provincia di Latina, per la presenza in tale Paese di un polo farmaceutico di forte rilevanza e per i rapporti degli stabilimenti locali con le case madri farmaceutiche ivi ubicate. Il deciso balzo delle vendite negli USA li posiziona per la prima volta al secondo posto nella graduatoria delle destinazioni principali delle merci pontine. Immediatamente a seguire i Paesi Bassi con quasi 389milioni di merce e la Germania che importa merci dalla provincia di Latina per oltre 353milioni di euro, pari al 6,4% del totale. Per quanto riguarda l’Asia, è il Giappone il maggiore cliente estero, con oltre 138milioni di euro di acquisti, seguito dalla Cina, destinazione di merci che superano i 60milioni euro in valore, in assestamento dopo l’espansione vertiginosa dello scorso anno.
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