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Formia

Periferie ed infrastrutture al centro della politica di Gianluca Taddeo

A Formia occorre procedere ad una vera e propria “rigenerazione urbana”, estesa a frazioni e periferie, garantendo armonia e decoro sia agli immobili ed alle strade pubbliche, che alle proprietà private. Un progetto che sostituisca e vada oltre il vecchio piano casa, chiudendo la stagione del condono edilizio e garantendo tempi certi ai cittadini nell’adempimento delle pratiche richieste.

Proprio le periferie, con le loro diversità e con le loro peculiarità, andranno sviluppate al fine di costituire il biglietto da visita della Città, laddove rappresentano il primo approccio con i visitatori, costituendo appositi percorsi legati alle relative storie, tradizioni e valori che ne caratterizzano esistenza e funzione sociale. A tal proposito dovrebbe essere riproposta la figura di “Delegato di quartiere o di circoscrizione”, onde fungere da collegamento tra l’Amministrazione centrale e le esigenze e le istanze delle periferie stesse. Andranno, altresì, sviluppati percorsi eno-gastronomici in grado di valorizzare anche i settori dell’agricoltura e dell’artigianato, costituendo il registro dei prodotti DE.C.O., creando un legame indissolubile tra la terra ed i suoi frutti, di cui il territorio è ricco, promuovendo, in tal modo, l’immagine della città e contribuendo a stimolarne l’economia.

Ma soprattutto, va pensato ed attuato un ammodernamento ed un potenziamento delle infrastrutture, ad iniziare dalla riorganizzazione della viabilità interna, con relativi collegamenti trasversali, a supporto delle principali arterie esistenti (pensiamo a via degli Archi, via Sparanise, via Madonna di Ponza). Per non parlare della messa in sicurezza di tutti gli attuali viadotti e della doverosa rielaborazione del piano traffico, improntata ad una indispensabile decongestione urbana e ad una maggiore vivibilità, ipotizzando anche l’istituzione di una ZTL nel rione di Castellone.

Intendiamo quindi procedere ad una completa rivisitazione del water front cittadino, con la realizzazione anche di una pista pedonale-ciclabile lungo l’intero litorale di ponente e di levante.

Una rinnovata e moderna immagine di Formia non può prescindere da un recupero dei beni comunali e dalla riqualificazione dei siti da decenni dismessi, dove poter ipotizzare, tra l’altro, la realizzazione di un palazzetto dello sport, un centro congressi, un anfiteatro, una piscina pubblica e dei parcheggi. Con un recupero anche dei centri storici e delle diverse piazze della città e delle frazioni, attraverso una più consona rete di illuminazione (anche a pannello fotovoltaico) ed un ammodernamento dell’arredo circostante per creare una perfetta integrazione cittadina.

Particolare attenzione va posta ai diversi edifici scolastici cittadini, in termini di agibilità e sicurezza, oltre ad una possibile dislocazione alternativa e congiunta di alcuni plessi. In tale ottica, va progettata e realizzata, in tempi celeri, una nuova scuola Media nella frazione di Penitro, in grado di accogliere i ragazzi dell’intera area di levante della città. Accanto al necessario ammodernamento del depuratore in località Cerquito e dell’intera rete fognaria, con il controllo dei relativi allacci e di eventuali scarichi illegali. Ma la riqualificazione urbanistica della città deve procedere di pari passo con la tutela dell’ambiente, attraverso il recupero delle aree e dei polmoni verdi ancora presenti (dalla pineta di Vindicio, alla villa Umberto I°; dal parco De Curtis alle aree Tosti e De Fonseca), rotatorie ed aiuole comprese, oltre ad una maggior protezione dai roghi estivi della fascia collinare e montana, in collaborazione con gli Enti Parco. Insomma, vogliamo rendere Formia più verde e più vivibile.

Ed a proposito di vivibilità, certamente è da non trascurare il tema della sicurezza, sia a livello di possibili infiltrazioni mafio-camorristiche, che in termini di microcriminalità, laddove necessitano maggiori controlli, da parte delle forze preposte. A tal proposito, dopo anni di chiacchiere e di proposte abbandonate nel dimenticatoio amministrativo, riteniamo necessaria la realizzazione di una nuova e moderna struttura da adibire a Caserma dei Carabinieri, auspicando anche il ritorno in loco del Comando NORM, costretto al trasferimento a Scauri, proprio per mancanza di spazi adeguati.

Comunicato Stampa

redazione

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