Pernarella (M5S), depositata mozione a difesa del lago di Paola

“La Regione Lazio deve porre in essere tutto quanto di sua competenza per mettere in sicurezza il Lago di Paola, a Sabaudia,  oltre che assicurare la fruizione e la valorizzazione dei numerosi beni situati lungo le sue sponde. Per tale motivo ho presentato una Mozione con la quale si chiede alla Giunta regionale, di prendere tutti provvedimenti necessari ed urgenti per monitorarne la gestione”.

Così in una nota, Gaia Pernarella, consigliera regionale del M5S e Presidente della Commissione Cultura e Turismo della Regione Lazio.

“In particolare – continua Pernarella –  ritengo necessario sia convocato quanto prima un tavolo in Regione a cui dovranno prendere parte, oltre la Regione stessa, la Soprintendenza dei Beni Culturali, la Prefettura di Latina, il Parco Nazionale del Circeo, il Comune di Sabaudia e la proprietà privata del Lago affinché, in base alle competenze dei diversi soggetti, vengano presi tutti i provvedimenti necessari a monitorare e consentire una gestione unitaria del Lago, preservare le attività di itticoltura tradizionali, garantire la tutela ambientale, paesaggistica, archeologica e delle acque, ambito quest’ultimo dove la Regione ha piena competenza essendo il bacino lacuale compreso nella “Rete regionale monitoraggio delle Acque di Transizione” del Piano di tutela delle acque regionali e perciò sottoposto a controllo in funzione degli obiettivi di qualità ambientale”.

“Il valore e la ricchezza del Lago di Paola per il territorio pontino – spiega inoltre la consigliera regionale – è noto: oltre a essere un sito di straordinaria e riconosciuta importanza naturalistica a livello europeo, pienamente integrato in un Parco Nazionale, tutelato dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, è anche un centro sportivo nazionale in quanto sede del circolo canottieri della Marina, e vanta sulle sue sponde la presenza di siti archeologici di importanza riconosciuta che abbracciano un arco di tempo tale da poter testimoniare e ricostruire la lunga storia dell’Agro Pontino, andando dall’epoca preistorica fino al Medioevo”.

“Nonostante ciò e probabilmente soprattutto dopo che venti anni fa i canali di collegamento al mare sono stati irrimediabilmente danneggiati o pesantemente modificati gli attuali due canali di scambio delle acque sono in seria sofferenza: se quello Romano, infatti, ha bisogno di importanti e urgenti interventi di manutenzione poiché interessato da cedimenti della muratura degli argini di età romana che minacciano l’idonea conservazione e la fruizione del bene in totale sicurezza e come lo conosciamo oggi, entrambi sono inoltre interessati da seri fenomeni di insabbiamento e quindi a loro volta urgono di interventi ordinari e straordinari volti a scongiurare l’ulteriore occlusione. Agire con fermezza e tempestività è assolutamente necessario”, conclude Pernarella.

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